Dall'Inps arrivano nuovi dati in merito al reddito di cittadinanza, ed in particolare al valore medio dell'assegno erogato. Nei primi tre mesi di funzionamento, le statistiche parlano infatti di circa 526,00 euro per nucleo familiare. Ancora più basso è il valore medio corrispondente alla pensione di cittadinanza, che risulta corrisposta in circa 207 euro per nucleo familiare. Se si prendono in considerazione entrambe le tipologie di misure assistenziali, l'assegno medio cala invece a 489,00 euro.
Come funziona il reddito di cittadinanza e quali sono i parametri di riferimento
Per comprendere meglio i dati appena evidenziati bisogna innanzitutto contestualizzare la misura. Il reddito di cittadinanza viene erogato sulla base della situazione economica e patrimoniale del nucleo familiare (tramite il ricorso all'Isee, con un limite posto a 9360 euro). Prevede un importo massimo di 780 euro a persona e di 1330 euro per una famiglia di due genitori e tre figli a carico. Quanto erogato diminuisce sulla base della presenza di altri redditi e di specifiche condizioni. Il sussidio è fruibile per 18 mensilità ed è rinnovabile per una volta. I membri del nucleo familiare in età da lavoro devono però sottoscrivere il patto di lavoro con i centri per l'impiego per poter mantenere in essere la percezione del beneficio.
Un vincolo che non risulta invece presente per la pensione di cittadinanza, erogata dopo la maturazione dei 67 anni di età.
Gli altri dati disponibili sulla percezione degli assegni: nel 61% dei casi al Sud
All'interno dei dati comunicati dall'Inps emergono anche altri dettagli interessanti rispetto al profilo dei percettori del reddito di cittadinanza, a partire dalla loro localizzazione geografica. Nel 61% dei casi si tratta infatti di famiglie residenti al Sud Italia o nelle Isole, mentre di seguito si trovano le regioni del Nord con un 24% e infine quelle del centro con il 15% di pratiche. Entrando maggiormente nel dettaglio, la regione che raccoglie il numero maggiore di percettori è la Campania con il 19% degli assegni erogati.
Seguono poi la Sicilia (con il 17% delle richieste) e parigrado Lazio e Puglia (entrambe totalizzano il 9% delle pratiche). In queste ultime Regioni si sommano complessivamente il 54% dei nuclei familiari percettori del reddito e delle pensioni di cittadinanza. Infine, per quanto concerne la nazionalità dei beneficiari, in nove casi su dieci questa è riconducibile ad un italiano. Solo nel 6% dei casi il percettore è riconducibile ad un extra comunitario con permesso di soggiorno. Percentuale che scende al 3% qualora si prendano in considerazione cittadini europei residenti nel nostro Paese.