Sul tema della flessibilità previdenziale cresce l'attesa per la risoluzione della situazione di stallo istituzionale, un passaggio fondamentale per poter comprendere quale sarà il destino di molti lavoratori che vivono situazioni di disagio in età avanzata. Il punto appare particolarmente rilevante soprattutto per quanto concerne le opzioni di pensionamento anticipato attualmente in scadenza entro il termine dell'anno, come nel caso dell'APE e dell'opzione donna. Senza un intervento legislativo entrambi i provvedimenti sono infatti destinati a scomparire nel 2020, un'eventualità che desta elevata preoccupazione tra i potenziali destinatari delle misure.

Armiliato (CODS): 'Sulle pensioni prosegue lo stato di incertezza'

Rispetto alla vicenda negli scorsi giorni è tornata a fare il punto della situazione la fondatrice del Comitato Opzione Donna Social Orietta Armiliato, attraverso diversi post di approfondimento pubblicati all'interno del relativo gruppo Facebook. Secondo l'amministratrice, sullo stato della riforma previdenziale al momento non si può fare altro che rilevare "lo stato di incertezza circa il mantenimento od il rinnovo delle misure in scadenza per termini imposti dal legislatore, come ad esempio Ape ed Opzione Donna". Una situazione che deriva naturalmente dall'attuale instabilità istituzionale, ma sulla quale bisogna anche rilevare l'incertezza derivante dallo stato pregresso delle cose.

Questo perché "non vi era nulla di certo rispetto alle proroghe degli istituti suddetti nemmeno prima del verificarsi di questa difficile situazione".

Legge di bilancio 2020: per le lavoratrici importante discutere anche il riconoscimento del lavoro di cura

Armiliato prosegue sulla vicenda evidenziando l'importanza degli altri temi di natura previdenziale presenti sul tavolo negoziale avviato tra governo e parti sociali.

A partire dalla necessità di riconoscere il "lavoro di cura e le altre norme legate alla maternità". Istanze che sono evidenziate ormai da tempo all'interno del CODS e per le quali ancora non è arrivata una soluzione definitiva. Infine, dal Comitato si evidenzia la necessità di continuare a monitorare con attenzione l'evolversi della situazione.

Anche perché "purtroppo attualmente non abbiamo la possibilità di rivolgerci a nessun ministro o parlamentare" al fine di supportare le rivendicazioni di interesse per la platea delle donne, vista lo stato delle cose. Per questo motivo ora gli occhi delle lavoratrici restano puntati sull'esito delle consultazioni in corso, in attesa di poter riavviare il dialogo con le controparti istituzionali.