La questione previdenziale continua ad animare il dibattito politico, economico e sindacale in vista dell’approvazione della legge di Bilancio 2020 che dovrebbe contenere la conferma delle Pensioni anticipate con Quota 100 e con Opzione donna ma anche del reddito e della pensione di cittadinanza, le misure simbolo del precedente esecutivo M5s-Lega che vedeva tra i principali protagonisti il vicepremier Matteo Salvini il quale, però, in pieno agosto ha deciso di staccare la spina al governo puntando alle elezioni ma che ora si trova all’opposizione a difendere quanto fatto nei mesi scorsi.
Pensioni, Matteo Salvini difende la Quota 100
Non usa mezzi termini il leader del Carroccio e promette battaglia sulla riforma delle pensioni. "Se qualcuno pensa di toccare Quota 100 – ha ribadito Salvini - faremo le barricate in Parlamento”. Stessi concetti e stesse frasi dei giorni scorsi, ripetute in tv, sui social e nei comizi come in un martellamento continuo. Le pensioni anticipate a 62 anni con 38 anni di contributi comunque verranno confermate per il triennio con la legge di Bilancio 2020 anche se non stanno dando i risultati sperati, come ha garantito nei giorni scorsi il premier Giuseppe Conte. Ma a conclusione dei tre anni di sperimentazione la misura potrebbe essere cancellata, come ha lasciato intendere nei giorni scorsi il ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri mentre il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo ha parlato di possibili modifiche migliorative.
Sarà comunque il governo in carica quando scadrà la misura, a decidere sul da farsi. Se cancellare la Quota 100 o se prorogarla come avvenuto in questi anni, e come sta avvenendo anche quest’anno, con la formula Opzione donna che consente l’accesso alla pensione anticipata alle lavoratrici a 58 o 59 anni (a seconda se dipendenti o autonome) e almeno 35 anni di contributi.
‘Torneremo al governo dal portone principale’
Dall’opposizione Matteo Salvini, che da vicepremier aveva alimentato le speranze sulla Quota 41 per i lavoratori precoci, continua comunque a difendere Quota 100 e a cavalcare, come fa ormai da diversi anni, il cavallo di battaglia anti legge Fornero. “Quota 100 – ha detto il segretario del Carroccio ospite a Fuori dal Coro su Rete 4 - non si tocca e alla legge Fornero non si torna.
È questione di tempo, vedremo – ha aggiunto - di limitare i danni". Salvini si mostra comunque ottimista e sicuro che, una volta conclusa l’esperienza del governo giallorosso, si tornerà alle urne e saranno la Lega e il centrodestra a trionfare. "Quando gli italiani voteranno – ha detto il leader leghista ai microfoni di Rete 4 - torneremo al governo dal portone principale e non dalle finestrelle".