Il segretario generale della CIGL Landini, in un post, ha commentato la manifestazione prevista per oggi nel centro di Roma, in concomitanza con lo sciopero indetto a Taranto che vede come protagonisti i lavoratori dell'ex Ilva. Il sindacalista ha dichiarato che “un migliaio di lavoratori dell’ex Ilva verranno oggi a Roma, la vicenda è sentita e le motivazioni degli operai sono forti”.
La CISL chiede politiche industriali per il Sud
Non è mancata la presa di posizione della CISL: su Twitter il segretario Furlan ha sostenuto l’importanza di una Politica industriale per il Sud e come l’apertura dei cantieri possa essere un volano di sviluppo e di crescita per tutto il Meridione.
Secondo la sindacalista, “ArcelorMittal non deve credere che gli accordi siano carta straccia e ha l'obbligo di rispettare i lavoratori e la comunità di Taranto".
Conte smentisce pagamento di un miliardo di euro da parte degli indiani
Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha smentito alcune indiscrezioni, secondo le quali la proprietà indiana della multinazionale dell’acciaio sarebbe disposta a pagare un miliardo di euro per lasciare Taranto. Il governo starebbe vagliando una partecipazione pubblica nella gestione delle acciaierie della città pugliese.
Operai scioperano contro il piano esuberi paventato dalla proprietà
Il fronte giudiziario dell'ex Ilva di Taranto è caldissimo, da quando i proprietari indiani hanno depositato una memoria presso il Tribunale di Milano per rescindere il contratto per la gestione degli impianti pugliesi.
In alcune bozze d'accordo trapelate in questi giorni, ArcelorMittal potrebbe continuare il suo impegno industriale a Taranto con un piano che prevede 4.700 esuberi di operai entro il 2023 e 2.900 subito. Le tre sigle sindacali (Fim, Fiom e Uilm), scioperano oggi a Roma per testimoniare il loro netto rifiuto all'ipotesi di licenziamenti paventata dalla proprietà indiana.
In queste ore tiene banco anche il caso dell'altoforno 2 sequestrato dopo la morte di un operaio e che successivamente ha ricevuto dai giudici il permesso per operare per altri 3 mesi in deroga. La sentenza aveva disposto l’adeguamento degli impianti con un particolare meccanismo atto a prevenire altri incidenti simili. Nel frattempo è stata presentata una richiesta di proroga all’autorizzazione temporanea da parte dei commissari che gestiscono i cantieri dell’ex Ilva.
Nel documento i gestori dell'impianto dichiarano di aver bisogno di almeno un anno per adeguare l’altoforno 2. Nel caso in cui il Tribunale non dovesse accettare le istanze dei commissari dell’Ilva l’altoforno verrebbe spento definitivamente, con conseguenze negative sulle possibilità di ripresa delle acciaierie di Taranto.