La sperimentazione delle Pensioni anticipate a 62 anni con 38 anni di contributi e senza penalizzazioni sembra destinata a concludersi alla fine del 2021 e, al momento, da parte dell’attuale governo non è prevista nessuna proroga. A ribadirlo, ancora una volta, è il sottosegretario all'Economia e Finanze Pier Paolo Baretta.

Quota 100 – ha detto l’esponente del governo in un’intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera - terminerà alla fine del 2021 e non abbiamo alcuna intenzione di confermarla”. Gli stessi concetti sono stati espressi, più volte, anche dal titolare del Mef Roberto Gualtieri.

Riforma delle pensioni, le intenzioni del governo sulla Quota 100

Resta però aperto il dossier sulle pensioni, la riforma da mettere in campo potrebbe nascere da un confronto con le organizzazioni sindacali e datoriali già annunciato dal governo. “Si tratta – ha spiegato Baretta - di mettere in campo interventi sostitutivi, confrontandoci – ha sottolineato il sottosegretario all'Economia - con le parti sociali”. Nessun passo indietro rispetto al percorso già indicato che va nella direzione di una maggiore flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipate. Nella legge di Bilancio 2020 hanno trovato spazio la conferma della sperimentazione della Quota 100 e dell’Anticipo pensionistico sociale, come anche la proroga di Opzione donna.

Misure che potrebbero andare in soffitta e lasciare spazio ad altre, come per esempio la tanto attesa Quota 41 per i lavoratori precoci scomparsa dall’agenda del governo dopo il “ribaltone” di agosto provocato dalla scelta del leader della Lega Matteo Salvini di staccare la spina al governo gialloverde guidato dallo stesse premier Giuseppe Conte.

Intervista al sottosegretario all’Economia Baretta sul Corriere della Sera

“Penso – ha detto Baretta parlando delle nuove misure da mettere in campo in materia previdenziale - che debbano essere all'insegna della massima flessibilità di scelta del lavoratore”. Regole flessibili, ma anche chiare e certe che non lasciano spazio a dubbi sull’età di pensionamento.

Vanno fissate bene le regole sull'età pensionabile e l'anzianità contributiva. “Fissato un minimo di età e di contributi – ha spiegato l’esponente del governo - si deve essere liberi di andare in pensione”.

Adesso, secondo Pier Paolo Baretta, ci sono le condizioni per creare nuovi elementi di flessibilità in considerazione del fatto che per il calcolo degli assegni viene utilizzato interamente il sistema contributivo. "Tanto hai versato – ha specificato al Corsera il sottosegretario all'Economia - e tanto prendi".