Con l'approvazione della legge di bilancio arrivano diverse conferme (alcune delle quali molto attese) per l'anno 2020. Ad essere oggetto di una prosecuzione della sperimentazione sono infatti i pensionamenti anticipati tramite opzione donna e ape sociale.
Tra le altre novità in arrivo con la finanziaria vi sono, inoltre, le rivalutazioni degli assegni, con l'estensione della fascia piena rispetto alle ipotesi iniziali.
La prosecuzione delle uscite flessibili tramite la quota 100
Tra i meccanismi di accesso anticipato alla pensione rimasti invariati dopo l'approvazione della legge di bilancio 2020 vi è anche la cosiddetta quota 100, ovvero l'opzione che garantisce l'uscita dal lavoro a partire dai 62 anni di età e con almeno 38 anni di versamenti.
Il provvedimento è stato attivato in senso sperimentale nello scorso anno e risulta in scadenza al termine del 31 dicembre 2021.
La manovra ha quindi sostanzialmente lasciato invariata la misura per l'anno in corso, che però potrebbe essere oggetto di modifiche nel prossimo anno. Oltre a ciò, risulta comunque necessario un nuovo intervento a partire dal 2022, quando potrebbe verificarsi uno scalone fino a 5 anni per tutti coloro che non saranno riusciti a maturare i requisiti di accesso alla quota 100 entro i termini previsti dalla legge attuale.
La conferma di opzione donna ed ape sociale
Nella finanziaria hanno poi trovato spazio anche la proroga dell'opzione donna e dell'ape sociale. La prima misura prevede l'uscita dal lavoro a partire dai 58 anni di età (59 anni se autonome) e 35 anni di versamenti, accettando però il ricalcolo interamente contributivo dell'assegno.
Il secondo provvedimento consente invece il pensionamento anticipato a partire dai 63 anni di età e 30-36 anni di versamenti, a seconda della specifica situazione di disagio prevista dal legislatore. Il beneficio di legge non prevede l'applicazione di una penalizzazione, ma richiede di risultare residenti in Italia e di non essere già titolari di altri assegni pensionistici in Italia oppure all'estero.
La rivalutazione degli emolumenti per chi è già in pensione
Infine, all'interno della legge di bilancio 2020, è stato previsto anche un nuovo sistema di adeguamenti che entra in funzione proprio dall'inizio di gennaio. Il meccanismo prevede che la rivalutazione piena delle Pensioni (prevista nella misura dello 0,4%) sia estesa fino a 4 volte la minima, dalle 3 volte precedenti.
Oltre tale soglia, gli adeguamenti verranno applicati in percentuale ridotta al crescere del valore dell'assegno, senza comunque scendere al di sotto del 40% per le pensioni superiori a 9 volte la minima.