Sono da oggi online, sul sito Inps, i moduli per la domanda del Reddito di emergenza (Rem). Dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’atteso Decreto Rilancio, è stata attivata la procedura informatica per la richiesta del sussidio destinato alle famiglie maggiormente messe in difficoltà dalla crisi economica conseguente al nuovo coronavirus. Il Rem prevede l’erogazione di un assegno variabile tra 400 e 800 euro, a seconda della composizione del nucleo familiare, che possono diventare al massimo 840 euro nel caso in cui ci sia un componente affetto da disabilità grave o non autosufficiente.

Il sussidio ha una durata di due mesi e può essere richiesto entro 60 giorni a partire dal 21 maggio, data di entrata in vigore del decreto.

La procedura Inps per richiedere il Reddito di emergenza

La domanda per il Reddito di emergenza può essere inoltrata in modalità online sul sito Inps, accedendo alle prestazioni con il proprio Pin personale, con il Sistema di identità digitale Spid o con la carta di identità elettronica (Cie). Una volta effettuato l’accesso si potranno consultare i manuali che riportano tutte le indicazioni per compilare la richiesta in modo corretto. Lo stesso Istituto fa comunque sapere, attraverso una comunicazione, che nei prossimi giorni sarà pubblicata un’apposita circolare esplicativa riportante nel dettaglio la disciplina della misura.

Chi non avesse la possibilità di accedere al sito Inps per inoltrare la domanda, potrà rivolgersi ai Caf o ai patronati convenzionati per l’erogazione di tali servizi.

Chi può richiedere il Reddito di emergenza

Possono richiedere Rem le famiglie che non hanno accesso ad altre forme di protezione sociale e in possesso dei seguenti requisiti:

  • Residenza in Italia;
  • Isee non superiore a 15.000 euro;
  • Reddito familiare per il mese di aprile non superiore a quanto spettante con il sussidio (da 400 e 800 euro a seconda della composizione familiare);
  • Patrimonio mobiliare non superiore ai 10.000 euro per il 2019. Limite che viene innalzato di 5.000 euro per ogni componente aggiuntivo del nucleo familiare, fino ad un massimo di 20.000 euro.

Previsti esplicitamente casi di esclusione dal beneficio che riguardano le famiglie all’interno delle quali ci sia anche un solo componente che ha beneficiato di una delle misure previste dal Decreto Cura Italia, che sia percettore di Reddito di cittadinanza o pensione.

Esclusi, inoltre, i detenuti e i soggetti lungo degenti ricoverati in apposite strutture residenziali a totale carico dello Stato.

Secondo questi requisiti, i beneficiari della misura dovrebbero essere circa 2 milioni di cittadini e, secondo i primi dati forniti dall’Inps, nelle prime ore di attivazione della procedura, sono già state inoltrate 5.000 domande.