Dal decreto "Rilancio" arriva il potenziamento della sanità con le preannunciate assunzioni di 9.600 infermieri su tutto il territorio nazionale. Il nuovo contingente andrà a potenziare l'assistenza sanitaria con una nuova figura, quella dell'infermiere di famiglia, a supporto dei pazienti affetti da Covid, ma non solo.

Infatti, i nuovi assunti dovranno andare ad assistere anche i pazienti cronici, i disabili o con disturbi mentali, con dipendenze patologiche, i non autosufficienti e le persone che necessitano di cure palliative e di terapie del dolore.

Proprio nelle ultime ore sono arrivati aggiornamenti sulle procedure di assunzione dei nuovi infermieri e sul tipo di stabilizzazione prevista anche a partire dal prossimo anno.

Assunzioni 9.600 infermieri, autonomi fino al 31 dicembre, poi a tempo indeterminato

Infatti, gli infermieri che verranno assunti (la possibilità di impiego ha già decorrenza dal 15 maggio scorso) saranno contrattualizzati con forme di lavoro autonomo fino al 31 dicembre 2020. Poi, a partire dal 1° gennaio 2021, le nuove figure potranno essere stabilizzate con contratti a tempo indeterminato. In merito al territorio di assunzione è necessario rifarsi a quanto specifica il decreto "Rilancio": infatti, è prevista l'immissione in servizio di otto nuovi infermieri ogni 50.000 abitanti, poco più di uno ogni 6.000 abitanti.

Sulle nuove assunzioni è intervenuto il presidente dell'Ordine degli infermieri di Bergamo, Gianluca Solitro, provincia nella quale conti alla mano si conteranno 177 nuovi posti per far fronte all'emergenza Covid e all'assistenza successiva: "Ci siamo, finalmente. Si tratta di una nuova figura, già necessaria prima dell'emergenza sanitaria, tanto è vero che l'attivazione (delle nuove professionalità, n.d.r.) era già prevista dalla legge di riforma sociosanitaria della Regione Lombardia numero 23 del 2015, mai applicata finora".

Nuovi infermieri assunti per emergenza Covid: cosa faranno effettivamente

Sulle modalità di svolgimento della professione, i 9.600 nuovi infermieri dovranno fare più assistenza che cura. Sul punto Gianluca Solitro fornisce maggiori dettagli: "I nuovi assunti non saranno da chiamare ogni qualvolta si abbia bisogno di una prestazione, ad esempio di un'iniezione - spiega il presidente dell'Ordine - Si tratta, invece, di figure di governance dell'assistenza, che seguiranno i malati cronici, i pazienti che siano stati dimessi dagli ospedali e tutte le famiglie che necessitano di istruzione e di formazione continua".

Figura che, secondo Solitro, è mancata nella fase più acuta dell'emergenza sanitaria: "Infermieri di famiglia sono mancati, ad esempio, per coordinare la rete di fornitura delle bombole di ossigeno, date le difficoltà per le famiglie di reperirle". Oppure, nelle situazioni di assalto dei pronto soccorso delle prime settimane dell'emergenza sanitaria, i nuovi infermieri avrebbero potuto fare da filtro: "Si sarebbe potuto evitare di ingolfare i pronto soccorsi - conclude Solitro - Semplicemente con una telefonata i cittadini avrebbero potuto comunicare la saturazione all'infermiere in grado di capire se fosse stato necessario recarsi in ospedale oppure no".