C’è anche il capitolo della riforma delle pensioni tra i temi indicati dal leader della Lega Matteo Salvini per un eventuale sostegno al Governo Draghi, la cui nascita è però ancora tutta da vedere (la situazione continua ad evolversi in queste ore, mentre all'ex presidente della Bce è stato già affidato l'incarico dal Quirinale). Il segretario del Carroccio, anche in questa fase, continua a difendere a spada tratta la Quota 100 che, insieme al reddito di cittadinanza, è una delle misure simbolo del governo gialloverde.

Salvini su sostegno a eventuale Governo Draghi indica priorità: lavoro, pensioni, tasse

“Le parole chiave – ha detto Salvini in un’intervista al Corriere della Sera parlando del possibile governo di Mario Draghi - sono lavoro, Tasse e Pensioni”. E, inoltre, aggiunge tra le priorità il rinnovo di Quota 100, la misura che consente l’accesso alla pensione anticipata a 62 anni con 38 anni di contributi introdotta in via sperimentale e destinata comunque a concludersi il 31 dicembre 2021, almeno queste erano le intenzioni del governo Conte messo in crisi da Italia Viva di Matteo Renzi. Ora probabilmente si riapriranno spazi di manovra anche sul fronte previdenziale e il destino della riforma non si esclude che possa essere riscritto, in questo senso resta da capire chi e sulla base di quale programma sosterrà il nuovo governo, che sia guidato da Mario Draghi o da qualcun altro.

Il leader del Carroccio continua a difendere a spada tratta le pensioni Quota 100

“No assoluto – ha sottolineato il leader del Carroccio nell’intervista al Corriere della Sera - alla fine di quota cento”. Secondo Matteo Salvini bloccando la Quota 100 oltre a negare l’accesso al prepensionamento agli ultrasessantenni si perderebbe anche la possibilità di creare nuovi posti di lavoro per i giovani.

“Qui – ha detto il segretario della lega - rischiano di saltare due milioni di posti di lavoro. Non si può pensare – ha sottolineato - di tornare alla Fornero”. In realtà, la riforma pensioni Fornero, varata nel 2011 dal Governo Monti sostenuto in parlamento da una maggioranza di larghe intese alla tedesca che andava dal Partito democratico a Forza Italia, è tuttora in vigore e non è mai stata abolita.

Pensioni, Matteo Salvini insiste: ‘Non si può pensare di tornare alla legge Fornero’

Solo in alcuni casi, come nel caso di chi ha i requisiti per il prepensionamento con Quota 100, si può uscire dal lavoro prima dei 67 anni previsti dalla legge Fornero. Altre soluzioni per l’anticipo previdenziale sono la cosiddetta Opzione donna per le lavoratrici e l’Ape sociale per i lavoratori in difficoltà, entrambe misure sperimentali che hanno trovato spazio nella legge di Bilancio 2021, diversamente dalla Quota 41 tanto attesa dai lavoratori precoci che non riescono ad accedere al trattamento previdenziale nonostante abbiano maturato più di quarant’anni di anzianità contributiva perché sono penalizzati sul piano anagrafico, visto che hanno iniziato a lavorare e a versare contributi previdenziali in giovanissima età; senza considerare chi ha iniziato il percorso lavorativo, in molti casi, lavorando in nero.