Sembra ormai segnato il destino delle Pensioni anticipate con Quota 100. La soluzione previdenziale che consente l’accesso al trattamento pensionistico a 62 anni con 38 anni di contributi, introdotta in via sperimentale per un triennio, scadrà il 31 dicembre 2021 e all’orizzonte non si intravedono proroghe, come successo in questi anni con Opzione donna e Ape social che hanno ritrovato spazio anche nell’ultima legge di Bilancio.
Pensioni, il Partito democratico ribadisce: stop a Quota 100
Sul tema delle pensioni, che continua in questi giorni ad animare il dibattito politico, economico e sindacale si è fatta sentire oggi la voce del presidente del gruppo del Partito democratico a Montecitorio Graziano Delrio che ha ribadito la linea dem per quanto riguarda Quota 100.
"Noi siamo fortemente – ha detto il capogruppo del Pd alla Camera intervenendo ai microfoni di Radio Immagina - contrari a rinnovare Quota 100". Una posizione già nota, ma che non equivale a un no a ogni ipotesi di riforma delle pensioni. Partiti, sindacati e governo, in linea generale, sono tutti d’accordo sull’introduzione di una maggiore flessibilità in uscita dal lavoro verso nuove forme di pensione anticipata che siano sostenibili sul piano finanziario. Già durante le consultazioni per la formazione del nuovo governo, il Partito democratico aveva sostanzialmente detto no al rinnovo della Quota 100 proponendo però “l’individuazione e l’estensione di altri istituti, tra cui – si legge in un documento consegnato dai rappresentanti del Pd a Mario Draghi durante le consultazioni a Montecitorio - Opzione donna e Ape sociale”.
Pensioni, i sindacati sollecitano nuove forme di flessibilità
Le organizzazioni sindacali più rappresentative come Cgil, Cisl e Uil – che avevano già avviato un tavolo di confronto con il precedente Governo Conte – hanno già incontrato il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Andrea Orlando ribadendo le loro proposte che vanno dalla separazione tra assistenza e previdenza all’istituzione della Quota 41, misura proposta anche dalla Lega di Matteo Salvini che nei giorni scorsi ha presentato in Parlamento un disegno di legge per modificare la tanto contestata legge Fornero varata nel 2011 dal Governo Monti sostenuto da una maggioranza parlamentare di larghe intese che andava dal PdL al Partito democratico.
La Lega difende anche la Quota 100, da prorogare per alcune categorie. Divergenze di vedute, dunque, nella maggioranza. Del resto, era inevitabile.
Pensioni, sindacati chiedono confronto con il governo Draghi
Le organizzazioni sindacali, che sulla riforma delle pensioni si muovono in maniera unitaria sulla base di quanto già messo nero su bianco in un’apposita piattaforma, hanno già sollecitato all’esecutivo ulteriori incontri per approfondire la questione previdenziale.
Il leader della Uil Domenico Proietti e il rappresentante della Uilp Carmelo Barbagallo sostengono che sia “necessario fare presto – hanno scritto in una nota nei giorni scorsi - per rispettare l’impegno che le due commissioni (sui lavori gravosi e sulla separazione tra assistenza e previdenza, ndr) si erano date”.