Le pensioni con uscita anticipata di 5 anni stanno registrando l'applicazione da parte dell'Inps di criteri più severi nel calcolo degli anni di prepensionamento rispetto ai dati più recenti sull'aspettativa di vita prevista per i prossimi anni, in particolare sui requisiti richiesti per la pensione di vecchiaia. Infatti l'Inps starebbe calcolando una speranza di vita più elevata rispetto a quella realisticamente attesa con la conseguenza che vari lavoratori potrebbero essere tagliati fuori dalla possibilità di agganciare lo scivolo pensionistico nel 2021.

Una sorta di nuovo scalone causato dai tre mesi di aumento dei requisiti delle Pensioni di vecchiaia che, in ogni modo, non dovrebbero entrare in vigore nel biennio 2023-2024, differentemente da quanto calcolato negli scorsi anni.

Pensioni anticipate di 5 anni, ecco i requisiti per il prepensionamento

Le pensioni del contratto di espansione possono avere come obiettivo la riduzione dei requisiti di uscita di 5 anni rispetto a quelli della pensione di vecchiaia (uscita a 62 anni invece dei 67 richiesti) oppure in rapporto ai contributi necessari per le pensioni anticipate (37 anni e 10 mesi di contributi anziché 42 anni e 10 mesi). Sul primo obiettivo, quello della pensione di vecchiaia, entra in gioco l'aspettativa di vita dei prossimi anni che, in ogni modo, dovrebbe lasciare inalterata l'età necessaria dei 67 anni ancora fino al 2024.

Il caso riguarda i lavoratori che proprio nei prossimi anni potrebbero andare in pensione di vecchiaia ma verso i quali la propria azienda datrice di lavoro ha aderito al piano di prepensionamento con la possibilità di anticipare l'uscita fino a 5 anni. Le pensioni del contratto di espansione hanno avuto notevole adesione nel corso del 2021 per l'abbassamento dei requisiti delle aziende per essere in regola con la misura e accompagnare all'uscita da lavoro i dipendenti più avanti con l'età.

Prepensionamenti e nuove assunzioni all'interno delle imprese che aderiscono al contratto di espansione rientrano in un più complessivo piano di ristrutturazione aziendale.

Pensione anticipata a 62 anni o con 42 anni e 10 mesi di contributi, i requisiti di uscita del 2021

In merito alle pensioni previste per il 2021 con il contratto di espansione, misura che verrà riproposta anche nel 2022 con criteri ancora più favorevoli alle imprese (dovrebbero aver accesso alla misura le aziende con almeno 50 addetti, rispetto ai 100 richiesti attualmente), i lavoratori coinvolti avranno la loro decorrenza di pensione dal 1° dicembre prossimo con ultimo giorno massimo di recesso del rapporto di lavoro fissato al 30 novembre.

Trattandosi di una pensione anticipata di 5 anni, l'accesso certificato dall'Inps va spesso oltre il 2022, ultimo anno degli attuali requisiti della pensione di vecchiaia a 67 anni. Tuttavia, per il calcolo del prepensionamento e quindi al fine di fornire una data previsionale di maturazione della pensione di vecchiaia, l'Istituto di previdenza solitamente utilizza le previsioni dell'ultimo rapporto della Ragioneria generale dello Stato inerente alle tendenze demografiche di medio e lungo periodo, da applicare al sistema previdenziale.

Pensioni, dalle ultime stime sull'aspettativa di vita l'età pensionabile rimarrà a 67 anni

L'ultimo rapporto sulle pensioni di vecchiaia ricevuto il 1° settembre 2021 prevede che l'età delle pensioni di vecchiaia dovrebbe rimanere inalterata fino al 31 dicembre del 2024 e non salire a 67 anni e tre mesi come era stato stimato dai precedenti rapporti.

In effetti, l'età calcolata precedentemente stimava un aumento a 67 anni e tre mesi della pensione di vecchiaia a partire dal 1° gennaio 2023 e per tutto il biennio fino alla fine del 2024. Ma, in attesa del decreto interministeriale dell'Economia e del Lavoro che confermi l'età pensionabile a 67 anni anche per il 2023 e 2024, l'accesso allo scivolo pensionistico calcolato su requisiti ormai superati dalle elaborazioni più recenti e prossime al decreto stesso potrebbe produrre, nei prossimi mesi, l'esclusione dal contratto di espansione di numerosi lavoratori. Infatti, i contribuenti rischiano, per pochi mesi, di rimanere tagliati fuori dalla durata massima del prepensionamento fissata in cinque anni.