Nell'ambito della riforma delle Pensioni e del dopo quota 100, prende corpo l'ipotesi di allargare il numero delle professioni considerate gravose e usuranti ai fini della pensione con uscita a 63 anni. Si tratterebbe di allargare la platea, e anche di potenziare le pensioni con anticipo pensionistico sociale, allentando eventualmente i requisiti di accesso e gli anni di contributi necessari per accedere allo strumento. Delle professioni usuranti e gravose se n'è occupata la Commissione istituita a tal fine dall'ex ministro del Lavoro Nunzia Catalfo: il collegio ha continuato a lavorare, non senza interruzioni e difficoltà, anche durante il periodo di pandemia per individuare le categorie lavorative meritevoli di maggiore considerazione ai fini della rischiosità, dello stress e della speranza di vita collegati alla mansione esercitata.

Tante le nuove mansioni che potrebbero vedersi agevolare l'uscita per la pensione con quattro anni di anticipo rispetto alla vecchiaia: tra queste anche colf, badanti, bidelli e operatori socio-sanitari (Oss).

Pensioni anticipate a 63 anni nel 2022: nella scuola possibilità di uscita per bidelli e maestre elementari

In tutto, ai fini delle professionalità agevolate per le pensioni anticipate a 63 anni, potrebbe arrivare a 203 il numero delle mansioni e a 57 quello dei gruppi con professioni simili o collegate. Ad oggi, con la precedente classificazione adottata nel 2018, i gruppi di mansioni considerati gravosi sono 57 per un totale di 65 professioni. La nuova lista nasce da criteri scientifici, da indici di rischio degli infortuni rispetto alla media calcolati dall'Inail, dal numero medio delle assenze per malattia e anche dalla speranza di vita post-lavorativa.

Indici che la Commissione predisposta a tal proposito, e presieduta da Cesare Damiano, ha tradotto in nuove mansioni da aggiungere a quelle già presenti. Un lavoro che, in ogni modo, non sarà esente da polemiche per quale lavoro risulti più stressante dell'altro o per una presunta equiparazione di rischio e speranza di vita.

Nella gruppo della Scuola, ad esempio, oggi possono andare in pensione anticipata con l'Ape sociale le maestre dell'infanzia e gli educatori degli asili nido. Con la riforma delle professionalità andrebbero ad aggiungersi i bidelli e le maestre delle scuole delle elementari. Tutto il resto del personale rimarrebbe tagliato fuori dalla possibilità di andare in pensione con una delle (finora uniche) misure sul quale il governo Draghi sta mostrando di voler puntare per la riforma delle pensioni del 2022.

Pensione anticipata con Ape sociale rafforzata, anche gli Oss, colf e badanti potrebbero uscire prima

Modifiche sono previste anche nelle professioni sanitarie ai fini delle agevolazioni sulle pensioni anticipate a 63 anni. Con la classificazione attuale il gruppo sanitario comprende solo il personale infermieristico e le ostetriche ospedaliere con lavoro organizzato su turni. Il gruppo risulterebbe decisamente ampliato se venissero confermati anche gli operatori socio-sanitari qualificati. Platea probabilmente allargata anche per i lavoratori domestici, primi tra tutti i colf e i badanti. Con la classificazione attualmente in vigore sono del tutto escluse le attività domestiche che troverebbero una propria collocazione tra le mansioni gravose nel caso in cui dovesse passare la riforma.

Peraltro, la condizione in qualche modo equiparabile di caregiver (analoga a quella di colf e badanti) è già di per sé essenziale per accedere all'Ape sociale, ma non in forma professionale. È riservata solo ai conviventi di persone disabili gravi da almeno 6 mesi con grado di parentela entro il primo (elevabile al secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con disabilità grave abbiano compiuto i 70 anni di età oppure siano anch'essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti). E, tra le altre mansioni in attesa di inquadramento tra quelle gravose, rientrano anche i saldatori, i tassisti, i falegnami, i valigiai, i conduttori di autobus e tranvieri, i benzinai, i conduttori di macchinari in miniera, i commessi, i cassieri, i magazzinieri, i portantini e i forestali.

Pensioni, come potrebbe cambiare l'Ape sociale nel 2022: uscita con riduzione dei contributi a 30 anni

Nell'attuale normativa, le pensioni con Ape sociale riguardano complessivamente cinque categorie di contribuenti: i disoccupati, i caregiver, i disabili e i gravosi e usuranti. Solo per gravosi e usuranti sono previsti almeno 36 anni di contributi versati, mentre chi ricade nelle altre situazioni di disagio economico o sociale deve dimostrare 30 anni di contributi. L'ipotesi che si sta facendo strada nelle ultime ore è quella di equiparare i gravosi e usuranti alle altre situazioni, abbassando il numero degli anni di contributi a 30. Un abbassamento che segnerebbe, secondo il segretario generale della Feneal Uil Vito Panzarella, un passo in avanti anche dal punto di vista degli infortuni sul lavoro del settore delle costruzioni. Si calcola, infatti, che circa 20mila lavoratori potrebbero andare in pensione anticipatamente abbassando i numeri degli infortuni che vedono coinvolti soprattutto gli over 55 del settore.