Tiene banco, in ottica della legge di Bilancio 2022 da varare entro la fine dell'anno, la questione della riforma del reddito di cittadinanza e delle modifiche che potrebbero arrivare dal dibattito della maggioranza nelle prossime settimane. La misura è difesa da Giuseppe Conte dalle richieste di superamento che pervengono da Matteo Salvini e dal centrodestra. Il presidente del Consiglio Mario Draghi si è già espresso dichiarando di non voler bocciare il RdC, ma la misura è destinata a un restyling. Le ipotesi che si fanno sono quelle di una variazione degli importi per favorire soprattutto le famiglie più numerose, di una revisione della quota spettante per l'affitto e di un sussidio allargato agli stranieri che avrebbero maggiore accesso con la riduzione a 5 anni (dagli attuali 10 anni) della soglia di residenza.

Riforma Reddito di cittadinanza 2021, a chi potrebbe essere aumentato il sostegno?

La revisione del Reddito di cittadinanza nel senso di avvantaggiare le famiglie più numerose si inserirebbe nella proposta di modifica della scala di equivalenza, il meccanismo che determina l'importo spettante a ciascuna famiglia o single. In particolare, si andrebbe ad alzare l'indice spettante alle famiglie più numerose e con figli minorenni mediante l'innalzamento dell'indice spettante a seconda dell'ampiezza del nucleo familiare. La modifica, però, andrebbe a rivedere anche il peso del Reddito di cittadinanza a favore dei single dal momento che, grazie al meccanismo attuale, godrebbero di un vantaggio proprio per il fatto di vivere da soli.

In questa direzione sta andando il Comitato scientifico sul Reddito di cittadinanza presieduto dalla sociologa Chiara Saraceno - voluta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando - che dovrà produrre tra la fine di questo mese e la metà di ottobre le propri indicazioni al governo, giusto in tempo per la legge di Bilancio 2022.

Reddito di cittadinanza: come si determina il valore dell'indennità Inps

Attualmente, la scala di equivalenza prevista per la composizione delle famiglie che beneficiano del Reddito di cittadinanza prevede l'assegnazione di un valore pari a 1 per il primo (e nei casi dei single, unico) componente della famiglia con incremento di 0,4 per ogni ulteriore componente maggiorenne e di 0,2 per i minori.

Il massimo raggiungibile dalla composizione del nucleo è pari a 2,1, elevabile a 2,2 nel caso in cui in famiglia ci siano componenti in condizione di disabilità grave. Un single può beneficiare al massimo di un importo pari a 6.000 euro all'anno, una famiglia di due adulti e due minori di 10.800 euro, un nucleo di 4 adulti può arrivare a 12.600 euro annui.

Salvini alla ricerca di una maggioranza per modificare o cancellare il Reddito di cittadinanza

Tra le altre misure allo studio del Comitato scientifico sul Reddito di cittadinanza particolare importanza riveste la quota prevista per il pagamento dell'affitto. Si tratta di un'integrazione alla misura di sostegno al reddito che, nelle ipotesi di riforma, potrebbe essere rivista considerando anche le diversità territoriali.

Infatti, a parità di quota-affitto, i residenti delle grandi città del Centro e del Nord Italia risultano svantaggiati rispetto a quelli del Sud. La riforma del Reddito di cittadinanza dovrà, in ogni modo, fare i conti con la battaglia che si preannuncia all'interno del governo. Italia Viva di Matteo Renzi, infatti, ha fatto sapere di essere nella direzione di proporre un referendum abrogativo, mentre Matteo Salvini avverte che "se in Parlamento si troverà una maggioranza per modificare, oppure addirittura per cancellare, il reddito di cittadinanza, tutti ne dovranno prendere atto".