Sulla riforma dell'abilitazione utile all'insegnamento a Scuola e ai concorsi necessari per l'accesso alla professione è già da tempo in atto una discussione tra la politica e il mondo accademico circa l'ipotesi di portare a 60 i crediti formativi rispetto agli attuali 24. Ma la bagarre sull'abilitazione dei docenti investe anche la questione della prova e della formazione. Nel dibattito, infatti, è intervenuto anche il Consiglio nazionale universitario (Cns) che chiede di essere interpellato per la riforma dell'abilitazione dei docenti, in particolare per "collocare la formazione all'insegnamento nelle scuole secondarie dopo la selezione per l'accesso al ruolo, durante l'anno di formazione e di prova e in contemporanea con il tirocinio".

Concorsi scuola 2021, quando usciranno i bandi e quali saranno i requisiti di abilitazione all'insegnamento

La riforma dell'abilitazione all'insegnamento riguarda, in particolare, il reclutamento dei docenti nelle scuole per i prossimi anni. Non per i prossimi concorsi da 40mila posti i cui bandi usciranno entro la metà di dicembre. Nello specifico, i due maxi concorsi a cattedra, uno per le scuole dell'infanzia e primarie, l'altro per le medie e superiori, manterranno il requisito dei 24 crediti formativi universitari nelle discipline antro-psico-pedagogiche. Oltre all'abilitazione, ottenuta anche all'estero purché riconosciuta in Italia, e alla laurea specifica per la classe di concorso. Per le scuole dell'infanzia e primaria, invece, il nuovo concorso manterrà il requisito dell'abilitazione all'insegnamento ottenuto mediante i corsi di laurea in Scienze della formazione primaria oppure il conseguimento del diploma magistrale entro l'anno scolastico 2001-2022.

Per il sostegno, invece, è necessario il titolo di specializzazione.

Riforma abilitazione docenti scuola utile ai concorsi attesa entro la fine del 2021

Tutto ciò in attesa che si attui la riforma dell'abilitazione necessaria all'insegnamento e alla partecipazione dei concorsi nella scuola. Il relativo decreto è atteso entro la fine del 2021 e si dovrebbe muovere attraverso le due direttrici già tracciate dai prossimi concorsi.

Ovvero per le scuole dell'infanzia e primaria la laurea rimarrà abilitante. Per insegnare nelle scuole medie e superiori, oltre alla laurea, invece si dovrebbe procedere a un incremento dei crediti formativi fino a portarli a 60, dal contenuto pedagogico, includendo negli stessi anche i 24 di tirocinio.

Scuola, i 60 crediti formativi necessari per i concorsi e per l'abilitazione saranno inseriti nei corsi di laurea?

In questa direzione si starebbero muovendo sia il ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, che quello dell'Università Cristina Messa. I 60 crediti formativi dovrebbero essere inseriti nei corsi di laurea in modo da renderli abilitanti. La proposta non piace ad Antonio Vicino, presidente del Consiglio nazionale universitario che, in una raccomandazione del 18 novembre 2021, ha invitato i due ministri a ripensare il percorso di abilitazione. "Solo dopo il conseguimento della laurea magistrale - si legge nella raccomandazione - la formazione sulle competenze e sulle conoscenze si dirà compiuta".

Da questa premessa, Vicino pone due proposte ufficiali. In primo luogo, "è necessario stabilire un positivo rapporto nella formazione all'insegnamento fra le scienze dell'educazione e la didattica disciplinare". Inoltre, risulta indispensabile definire "contenuti diversi per la formazione all'insegnamento" differenziando le peculiari esigenze didattiche delle scuole di primo grado rispetto a quelle di secondo grado.