Riprenderà il 6 settembre la trattativa all'Aran per il rinnovo del contratto Scuola degli insegnanti e del personale tecnico e amministrativo (Ata) relativo al triennio 2019-2021. Il governo di Draghi proverà a fare in modo che si abbiano risultati concreti nell'accelerazione della contrattazione dopo l'attenzione mostrata dal mondo politico per la scuola nelle scorse settimane. Ma i sindacati, ad oggi, si trovano su posizioni differenti sugli aumenti degli stipendi. La base di partenza sono gli incrementi in busta paga "a tre cifre" già promessi a partire dal governo Conte I e dai vari ministri dell'Istruzione che si sono succeduti (da Lorenzo Fioramonti a Lucia Azzolina fino a Patrizio Bianchi).
Per questo motivo, alcuni sindacati giudicano insufficienti le risorse messe in campo dal governo per il rinnovo dei contratti: al momento sono due miliardi di euro per un corpo insegnanti di 850mila unità ai quali va aggiunto l'organico di 200mila impiegati Ata. Intanto, per un contratto ancora in alto mare, novità arrivano per il rinnovo di un altro comparto della Pubblica Amministrazione: infermieri, operatori socio-sanitari (Oss) e personale non medico potrebbero ricevere gli aumenti dei salari e gli arretrati spettanti già a partire, probabilmente, dal cedolino stipendi di ottobre 2022.
Scuola, domani 6 settembre riprende la trattativa per rinnovo contratto e aumenti stipendi docenti e Ata
Non vi sono previsioni sul tavolo di domani all'Aran sul rinnovo del contratto della scuola, ma se non dovesse arrivare l'accordo, soprattutto sulle risorse per gli aumenti degli stipendi di docenti e personale Ata, tutta la trattativa potrebbe slittare a dopo le elezioni politiche.
I fondi messi a disposizione per gli stipendi ad oggi ammontano a due miliardi di euro. Con queste risorse si arriverebbe a incrementare le retribuzioni di circa 100 euro lordi per gli insegnanti, con aumenti in busta paga degli stipendi di 50-60 euro. All'Aran si tenterà di aggiungere risorse: per i docenti, potrebbero arrivare i soldi del "Fondo Fedeli" per la valorizzazione professionale dei docenti (dai 240 ai 270 milioni di euro) e i 90 milioni del trattamento accessorio; per il personale Ata ci sarebbero quasi i 37 milioni di euro del nuovo ordinamento professionale e i 14,8 milioni di salario accessorio.
Sugli attuali stipendi del personale Ata (per un adeguamento al rialzo rispetto ai salari più bassi della Pubblica amministrazione) continua a incidere l'elemento perequativo, con risorse già entrate nelle buste paga degli impiegati della scuola per 210 milioni di euro del triennio 2019-2021.
Contratto scuola, di quanto potrebbero aumentare le buste paga di insegnanti e Ata?
Se ai due miliardi di euro stanziati per il rinnovo del contratto scuola si aggiungessero tutti i fondi anzidetti, si arriverebbe a un aumento delle buste paga degli insegnanti di 123 euro lordi, pari a 75-80 netti, e a 90 euro lordi (corrispondenti a 60-65 netti) per gli impiegati tecnici e amministrativi. Aumenti che risulterebbero più alti di quelli assicurati nel precedente rinnovo del 2016-2018 dei famosi "85 euro medi mensili", poi divenuti 96 euro per gli insegnanti e 84,5 euro per gli Ata.
Oltre al contratto scuola, in arrivo aumenti stipendi e arretrati per infermieri e Oss
Arriva invece alle battute conclusive il contratto della sanità che riguarda gli infermieri, gli Oss e gli altri operatori sanitari, anche amministrativi, a esclusione dei medici. L'attuale rinnovo contrattuale, già arrivato alla bozza conclusiva il 5 agosto scorso, è atteso alla Corte dei conti dopo la richiesta di ulteriori chiarimenti del ministero dell'Economia. A partire dall'arrivo della bozza di contratto, i giudici contabili avranno 15 giorni di tempo per effettuare tutte le verifiche. L'avvicinarsi della scadenza fa intravedere il traguardo del rinnovo contrattuale, tanto è vero che il presidente del Sindacato Nazionale Infermieri Nursing Up, Antonio De Palma, ha annunciato: "Finalmente sono in arrivo i tanto attesi arretrati in busta paga per gli infermieri e gli altri professionisti sanitari del Ssn".
L'accordo raggiunto prevede aumenti medi delle buste paga di 91 euro lordi per 13 mensilità, ai quali vanno aggiunti sia la rivalutazione della contrattazione integrativa per 12 euro che la riclassificazione professionale di 13 euro. Gli arretrati relativi al triennio 2019-2021, più i primi 10 mesi del 2022, variano da un minimo di 2.268 a un massimo di 3.135 euro lordi. Ma per gli infermieri del livello più alto, il D6, gli arretrati raggiungeranno la cifra di 4.736 euro.