Con l’avvicinarsi dei referendum dell’8 e 9 giugno 2025, cresce l’interesse per la possibilità di lavorare come scrutatore ai seggi elettorali anche all’ultimo minuto. In molti comuni italiani, infatti, oltre agli scrutatori già nominati dalla Commissione Elettorale di ciascun comune tra gli iscritti all’albo, esiste la possibilità di essere chiamati in extremis per sostituire chi dovesse rinunciare o risultare assente all’ultimo momento.

Scrutatori last minute ai referendum 2025: come funziona e chi può candidarsi

Gli scrutatori vengono normalmente scelti tra chi è già iscritto all’albo comunale (tale finestra è aperta ogni anno dal 1 ottobre al 30 novembre), ma, in caso di necessità, i comuni attingono a un elenco aggiuntivo di cittadini che hanno comunicato la propria disponibilità anche se non iscritti all’albo.

Tutte queste procedure però sono ormai già state di fatto attuate dai vari comuni: infatti in questi giorni in tutta Italia stanno già arrivando le nomine ufficiali.

Rimane però aperta comunque una possibilità realmente last minute per essere nominati scrutatori direttamente presso i seggi elettorali nel pomeriggio di sabato 7 giugno. Infatti alle ore 16 di tale giorno si insediano concretamente i vari seggi.

Può però capitare - più spesso di quanto si pensi - che qualcuno tra gli scrutatori nominati non si presenti sul posto e quindi vada a creare una sorta di "vuoto" deve essere colmato immediatamente. L'assenza di uno scrutatore infatti - il quale peraltro senza un giustificato motivo rischia una sanzione pecuniaria - è di impedimento per l'insediamento ufficiale del seggio.

A disciplinare tale eventualità è l'articolo 47 del T. U. del 16 maggio 1960, n. 570, secondo cui la sostituzione degli scrutatori assenti al momento della costituzione dell’ufficio elettorale di sezione spetta direttamente al presidente della sezione, il quale ha l’onere di provvedere alla sostituzione degli scrutatori con altrettanti elettori presenti al seggio elettorale.

Concretamente , quindi, il presidente esce nei corridoi dell'edificio adibito alla votazione (o addirittura all'esterno) alla ricerca di un qualsiasi cittadino maggiorenne e residente nel comune che sia disponibile ad accettare l'incarico di scrutatore. In questo caso non è necessario che tale persona sia iscritta al summenzionato Albo comunale degli scrutatori, basta appunto che sia un elettore di quel comune, in possesso del titolo di studio della scuola dell'obbligo e che abbia con sé un documento di identità.

Qualora - come può capitare - vi fossero più volontari disponibili, il presidente deve scegliere alternativamente, prima il più anziano e poi il più giovane. Una volta individuato il nuovo scrutatore il seggio può essere regolarmente costituito e i lavori di vidimazione delle schede possono iniziare.

Il suggerimento per chi voglia tentare questa possibilità last minute è quindi quello di presentarsi presso i seggi elettorali del proprio comune attorno alle ore 15:30 di sabato 7 giugno, in modo che possa essere chiamato se alle ore 16 in punto non si dovesse presentare uno degli scrutatori titolari.

Impegno e compenso

In base alle regole attuali, agli scrutatori spetta un compenso fisso di 104 euro, a cui si aggiungono 22 euro per ogni quesito referendario oltre il primo.

Con cinque quesiti previsti per il referendum, il totale che ogni scrutatore riceverà sarà di 192 euro. Nei comuni dove si vota anche per il rinnovo delle amministrazioni locali, grazie alla doppia consultazione, il compenso aumenta a 208 euro.

L’importo riconosciuto ai presidenti di seggio è più alto rispetto a quello degli scrutatori: nei comuni in cui si terranno soltanto i referendum, il presidente riceverà un compenso netto di 262 euro. Se invece si svolgeranno sia i referendum sia le elezioni amministrative, la cifra salirà a 282 euro. In tutti i casi, questi compensi non sono soggetti a tassazione.

Chi lavora come scrutatore ed è dipendente ha diritto a giorni di riposo compensativo senza decurtazioni di stipendio.