Non l'ha presa proprio benissimo il parroco di Galatone (Lecce), don Antonio Musca, quando ha saputo che in paese si stesse svolgendo la cosiddetta Sagra del diavolo, giunta quest'anno all'ottava edizione. Si tratta, come precisa anche il Quotidiano di Puglia, di una kermesse di musica rock, che ha anche come sottotitolo la seguente frase: "Festa di arti, musica ed altre eresie". L'evento si svolge alla periferia del paese, precisamente in contrada Bascetta, e rientra nel cartellone dell'Estate Galatea. L'ultima edizione si è chiusa lo scorso weekend, ma il sacerdote non è proprio contento del nome dato all'evento, per cui ha invitato tutti i cittadini alla conversione, facendo presente che il diavolo esiste davvero.
Per una assurda coincidenza, il festival in questione giunge subito dopo la festa del Santissimo Crocifisso, che si svolge sempre nella stessa cittadina salentina.
Il parroco: 'Il diavolo esiste, perché cercarlo?'
Sono abbastanza dure le parole che il sacerdote ha utilizzato per criticare l'evento, ricordando a tutti i cittadini e ai credenti che il Male non bisogna cercarlo, dando ad esempio il suo nome a tali eventi. Il sacerdote Antonio Musca, sempre rivolgendosi ai suoi concittadini, e soprattutto ai giovani, ha aggiunto che non ha senso il comportamento che si è adottato, in quanto prima tutti i cittadini hanno partecipato alla festa del Santissimo Crocifisso, per poi, poco dopo, prendere parte ad un evento che non ha nulla di cristiano.
Il religioso è molto dispiaciuto di quanto successo nel suo paese. Come già detto, non è la prima volta che in città va in scena la Sagra del diavolo, difatti si è trattato dell'ottava edizione, e ha visto la partecipazione di tantissima gente, perlopiù giovanissimi.
L'organizzazione annuncia ripercussioni
L'evento, come riportato dai media locali, è stato organizzato come sempre dal Collettivo Sbam, che però non ci sta alle parole utilizzate dal parroco; difatti il team organizzatore annuncia delle ripercussioni.
Quanto detto dal sacerdote, infatti, secondo Sbam, lede l'immagine dell'evento e rappresenta una vera e propria calunnia. Sicuramente nelle prossime ore ci saranno ulteriori aggiornamenti sulla vicenda in questione. Il parroco ha chiuso il suo discorso sulle sue pagine web chiamando anche in causa l'amministrazione comunale, la quale dovrebbe vigilare sulla cittadinanza, in quanto, sempre a suo dire, il male sarebbe insito nella stessa Galatone, con tanti giovani che sono vittime dell'alcol e della droga. "Lo dico a voi responsabili, convertitivi", così chiude don Musca il suo intervento di richiamo agli organizzatori.