Il rispetto per le donne dovrebbe essere innato, come dovrebbe esserlo quello che dobbiamo per qualsiasi essere vivente, ma la cultura Islamica fino ad ora non lo contemplava, per questo motivo è veramente encomiabile l'iniziativa dalla comunità Islamica di Milano che ha aderito a dei corsi di formazione per imparare a rispettare le donne a partire, naturalmente, dalle loro. L'iniziativa è stata voluta dai giovani islamici, evidentemente più sensibili al problema della parità dei sessi, che per raggiungere l'obiettivo utilizzeranno i sermoni del venerdì, ma anche i media con vari spot televisivi.

I tabù dell'Islam

Come è noto, in alcuni Paesi islamici le donne godonodavvero di poca considerazione, in casi estremi vengono abusate sessualmente e poi pubblicamente lapidate, a loro non sono consentite libertà personali come andare per strada a viso scoperto, guidare un'auto e vestirsi all'occidentale. Probabilmente I giovani Imam residenti in Italia, soprattutto al nord, hanno sentito impellente la necessità di migliorare la condizione di vita delle loro donne e hanno accettato di seguire dei corsi di formazione per trasmettere ai loro fedeli la parità dei sessi e il rispetto verso la donna.

Una svolta importante

Questa importante iniziativa verrà presentata ufficialmente sabato 5 marzoa Milano nella sede della Città metropolitana aPalazzo Isimbardi, davanti ad una platea composta da assessori e consiglieri comunali.

È la prima volta in Italia, che si realizza un intervento tanto importante e di grande civiltà. La sensibilizzazione degli Islamici italiani sulla parità dei sessi e sul rispetto nei confronti delle donne, è sostenuta con forza dalle ragazze islamiche di seconda generazione che, sotto la guida della sociologa palestinese 37enne,Sumaya Abdel Qader, hanno deciso che è venuto il tempo di abbattere i tabù che riguardano le donne.

Forse la "primavera araba" al femminile è davvero iniziata, forse gli ostacoli creati da una cultura che ormai fa parte del passato, stanno per essere abbattuti, se fosse così e tutti si augurano che lo sia, quest'anno l'8 marzo avrebbe veramente il sapore di una grande conquista al femminile.