O tutti o nessuno. Niente gita per la ragazzina tredicenne autistica di Legnano e allora niente gita nemmeno per tutta la terza classe della Scuola media della cittadina milanese. Il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, come riportato dall'edizione odierna de 'Il Corriere della Sera', ha chiamato al telefono i genitori della giovane, promettendo immediata chiarezza sull'episodio e invitando la famiglia a Roma per un incontro.

Ultime news scuola, lunedì 18 aprile 2016: gita sospesa, interviene ministro Giannini

Intanto, la scuola ha deciso di bloccare la gita in attesa degli ispettori che, oggi stesso, sono attesi all'Istituto legnanese per procedere agli accertamenti in merito alla presunta discriminazione dei compagni nei confronti della ragazzina.

Si partirà proprio da quei messaggi inviati dai ragazzi tramite WhatsApp, all'interno del quale sarebbe stato espresso del malumore per la partecipazione della loro compagna disabile; sulla vicenda verranno sentiti anche i docenti e gli attuali vertici della scuola. C'è da sottolineare, a questo proposito, come la recente scomparsa della preside dell'Istituto, ricordata come figura storica e importante per la scuola, possa aver influito non poco sull'evolversi della situazione.

Comunità ebraica si era offerta per accompagnare la ragazzina a Mauthausen

Oltre all'intervento del Ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, la scuola avrebbe fatto dietrofront sullo svolgimento della gita scolastica anche in seguito alla mobilitazione della Fondazione museo della Shoah.

Riccardo Pacifici, uno dei fondatori della comunità ebraica, aveva telefonato alla madre della ragazzina offrendo la disponibilità della Fondazione ad accompagnare la giovane a Mauthausen. La proposta, tra l'altro, era stata accettata. Anche l'intervento del provveditore di Milano, Marco Bussetti, che ha promesso un pronto intervento degli ispettori, è stato decisivo sul ripensamento della scuola in merito all'effettuazione della gita.

Le mamme difendono i compagni della ragazzina: 'Ragazzate, non è mai accaduto niente prima'

Intanto, i genitori dei compagni della ragazzina difendono i propri figli: 'Volete far passare i nostri figli come dei mostri senza sapere come sono andati i fatti', ha dichiarato una mamma, giustificando quei messaggi su WhatsApp come delle 'ragazzate....D'accordo, da condannare perchè sbagliate....ma restano pur sempre delle ragazzate.

La compagna è parte integrante della classe non da ieri ma da sempre - ha continuato la madre di uno dei compagni - E non è mai successo niente. Allora mi domando: forse tutti i suoi compagni sono diventati cattivi?'