Certo, non si può dire che Milano non sia una città ospitale: nell'arco di 3 anni ha ospitato ben 106.000 migranti, tra cui 21.000 bimbi. Lo ha annunciato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali, sottolineando che è aumentato notevolmente il numero dei profughi richiedenti asilo.

Bisogna fare attenzione ai profughi transitanti

Il 98% dei profughi che arrivavano a Milano, fino allo scorso gennaio, erano in attesa di recarsi in altre nazioni. Da febbraio tutto è cambiato, ed ora l'80% dei profughi che soggiorna a Milano è rappresentato da richiedenti asilo.

Una percentuale alta. Fino a qualche mese fa, i richiedenti asilo erano solo il 2%. Majorino ha detto che attualmente a Milano ci sono 3680 profughi: solo 422 sono richiedenti asilo; gli altri sono transitanti e in attesa di essere trasferiti in altre regioni italiane. L'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano ha spiegato che bisogna tenere d'occhio i profughi transitanti (a Milano ce ne sono 1700), ovvero soggetti di cui non si conosce la provenienza e lo status.

Majorino ha detto che sono state già stati informati il Viminale e la Questura sulla presenza di profughi transitanti a Milano, in modo da accelerare le verifiche dello status di tali persone. L'assessore ha sottolineato che è erroneo asserire che i migranti non vengono più a Milano, ma è giusto affermare che tendono a stanziarsi nel capoluogo lombardo.

In sostanza, rispetto al passato, è aumentato il numero di profughi che restano a Milano e scelgono tale città per vivere e lavorare.

Milano: un esempio di accoglienza

Milano è un esempio di accoglienza ma, secondo Majorino, deve essere aiutata perché la situazione sta diventando ingestibile. L'assessore propone un'accoglienza diffusa: non solo centri analoghi a quello di via Corelli ma piccole strutture dislocate anche nei piccoli centri della Lombardia.

Ci sono troppi migranti a Milano. Lo ha affermato più volte anche il sindaco Sala. Lo scorso agosto, il primo cittadino aveva detto di aver chiesto al ministro Pinotti di usare ex caserme per accogliere i profughi.