Non si può certo dire che la nuova berlina tre volumi made in Alfa Romeo, la Giulia, passi inosservata. Vociferata da anni sulle testate di settore di mezzo mondo, la nuova creazione del Biscione milanese è stata finalmente presentata il 24 giugno ad Arese, terra natìa del marchio, ed esattamente nel giorno in cui il brand compie 105 anni. Alcune foto erano trapelate già diverse ore prima della presentazione, e queste ultime lasciavano ampiamente intravedere parte della livrea dell'auto, in particolare le fiancate, la "pinna di squalo" sul tetto e la parte posteriore coi caratteristici e spigolosi gruppi ottici.
Il debutto è dunque avvenuto sulle note del "Nessun dorma" cantata da Andrea Bocelli. Il modello presentato è stato, come era lecito aspettarsi, la "top di gamma" della linea Giulia, la Quadrifoglio Verde con il propulsore sviluppato in collaborazione con Ferrari e dalla stratosferica potenza di 510 cavalli.
La linea: strizza l'occhio al mercato globale
Progettata e pensata non solo per il mercato europeo ma anche per quello statunitense, nell'ottica di un rilancio su scala globale del marchio Alfa Romeo, la nuova Giulia (il cui nome è stato in forse fino a poco tempo prima della presentazione) è concepita per essere, in parte, una "world car", che possa dunque accontentare anche i gusti di chi abita oltreoceano senza per questo snaturare il DNA di un marchio sportivo come Alfa Romeo.
La vettura è imponente, con un frontale pronunciato che si fregia del tipico scudo, dove troviamo anche il badge rinnovato del marchio milanese (molto più moderno e minimalista). Gruppi ottici suadenti e non troppo "aggressivi" che sovrastano due grandi prese d'aria presenti alla base del frontale. Il cofano motore, dalla linea decisa, presenta, oltre ad una vistosa nervatura, anche due piccole prese d'aria, probabilmente specifiche della Quadrifoglio.
Fiancate massicce ma filanti: da notare sulle portiere posteriori le maniglia disposte in modo "classico" e non tipicamente nascoste nel montante come molte altre auto del brand milanese. La parte posteriore della vettura è molto imponente e sportiva, grazie al vistoso deflettore e ai quattro scarichi (molto probabilmente anche questi limitati al modello di punta).
Particolari i gruppi ottici, dalle linee decise e moderne, non troppo esagerati. Presente ovviamente il badge "Giulia" con un font totalmente inedito per Alfa Romeo (segno della "ripartenza" che FCA vuole dare al marchio), oltre ovviamente al tipico logo del Biscione. Una linea sportiva e tuttavia anche classica ed elegante, senza esagerazioni, che possa accontentare i gusti sia dell'alfista più sfegatato che del "gentleman" più raffinato.
Soluzioni tecniche da riferimento del settore
Oltre all'estetica, Alfa Romeo Giulia punta ovviamente anche alla sostanza. Dopo la mitica Alfa 75 (da molti alfisti considerata l'ultima vera Alfa), la Giulia è la prima vettura moderna della casa milanese a trazione posteriore.
La carrozzeria è lunga circa 4,70 metri ed è dotata di sospensioni anteriori a quadrilatero e posteriori a bracci multipli. Per ridurre il peso dell'auto, è stato fatto un massiccio uso della fibra di carbonio e dell'alluminio. Disponibili anche i freni in carboceramica (almeno sulla Quadrifoglio). Le motorizzazioni per le versioni "normali" sono ancora frutto di indiscrezioni ma si parla, tra gli altri, di un 2 litri turbo benzina a iniezione diretta e un 2.2 JTD-M con potenze fino a 210 cavalli.