Sono pronte le modifiche che entreranno in vigore con la riforma della Pubblica Amministrazione voluta dal ministro per la semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia, la più rilevante è senza dubbio l’abolizione del PRA (pubblico registro automobilistico) che sarà sostituito dall’archivio dei beni mobili registrati. Questo archivio sarà gestito direttamente dalla motorizzazione civile senza più il PRA come intermediario, ed inoltre sarà sufficiente la carta di circolazione per poter attestare la proprietà di un veicolo. L’esigenza di questa riforma nasce dalla necessità di snellire la pubblica amministrazione e di diminuire la spesa pubblica: questa soluzione infatti stando alle stime degli esperti del ministero dovrebbe portare ad un gran risparmio sia di tempo che di denaro per gli utenti.

Con l’abolizione del P.R.A. verrà meno anche il certificato di proprietà documento conosciuto da tutti gli automobilisti e rilasciato appunto dallo stesso ente.

Da sottolineare però, come da un punto di vista meramente sostanziale, cambia davvero molto poco per i proprietari di autovetture e ciclomotori con la carta di circolazione che sostituirà il certificato di proprietà e che dovrà essere tenuta sempre con se a bordo dell’autovettura o ciclomotore e che sarà valida come documento di proprietà mentre restano invariate le tasse sui beni mobili.

Fondamentalmente quindi, al di là dell’aspetto più burocratico della riforma, questa non prevede un grande cambiamento, resteranno infatti immutate sia l’aspetto giuridico che quello riguardante la tassazione per i proprietari di un veicolo (tra l’altro in queste ore si sta provvedendo al pagamento dell’annuale tassa del bollo auto).

Nessuna novità anche in merito all’Ipt (imposta provinciale di trascrizione), imposta che varia a seconda del veicolo che si va ad acquistare ed il cui pagamento viene effettuato sulle nuove immatricolazioni e sui passaggi di proprietà dei veicoli usati, già in passato il governo ne aveva promesso l’abolizione, ma al meno per il momento nulla di concreto è stato fatto in tal senso.