Per una volta nella casa motociclistica più amata d’Italia - e non solo – non si parlerà della Panigale e del suo restyling. Lui si chiama Dario Lopez, lei Pantah Ice Trophy. Il loro è un amore fuori dal tempo. Storia strana la loro. Lei è più vecchia di un anno e forse non si sono mai incontrati, non prima che Dario fosse diventato un po’ più grande almeno. Dario nasce a Treviso e si occupa di design. Collabora di recente con Ducati ed è allora che una vecchia passione e un ricordo riaffiorano alla mente. L’occasione è quella del Motor Bike Show di Verona - di recente conclusosi.

Ducati, si sa, non ha mai preso lezioni da nessuno e, sebbene molti non lo sanno, il nome “scramber” su una Moto di serie lo ha adottato, per prima, proprio la casa bolognese di Borgo Panigale. Di anni ne sono passati e Dario quella ragazza non l’ha mai scordata.

Pantah Ice

Di recente, è capitato con l’Honda RC51 “SP3” di Praem, quando si parla di moto hand-made, ci si imbatte in prototipi che tanto, si sa prima d’iniziare, non avremo mai. Ma questa è un’altra storia. Erano gli anni 70, anni in cui tornei monomarca erano al culmine dell’estrosità –almeno per i tempi - e riguardavano praticamente ogni settore dei motori. Alla Ducati fu chiesto di partecipare all’Ice Trophy e la casa di Bologna si presentò con la mitica Ducati Pantah Ice.

Via i colori di serie e giallo e blu sulle carene. L’interpretazione che Dario Lopez ha dato di quella moto è proprio questa Ducati Scrambler Artik. Il giallo fluo e il blu richiamano la livrea della nobile antenata, mentre i cerchi sono oro, richiamando degli elementi del telaio. Il tocco in più lo danno le gomme Pirelli, che, come si nota dalle foto di presentazione – tutte rigorosamente su neve – oltre ad essere tassellate sono anche chiodate.

Per il resto? Poco da dire e tanto da guardare. Pochi fronzoli. Sedile in pelle, molto spartano. Un po’ rotonda nelle linee. Ricorda la moto da cross bombata che Bud Spencer guidava in “Altrimenti ci arrabbiamo” e che tutti avremmo voluto guidare.