Non capita spessodi vedere motociclette che rompono gli schemi, ma certe li disintegrano: la BMW Bavarian Fistfighter. Questa BMW, realizzata a mano da Revival Cycles (RC) di Austin in Texas, è una di quelle. Anche la storia di questa Moto è singolare: “Un anno fa un cliente mi ha chiesto di creargli una custom da esporre in una galleria che avrebbe realizzato per 20 motociclette” racconta Alan Stulberg di RC su Bike Exif. ”Sua intenzione era quella di assumere almeno 5 costruttori custom contemporaneamente. Tutto quello che sapevamo era che Max Hazan ne stava costruendo una.

Ovviamente eravamo interessati!”

Ad Alan era stata data piena libertà creativa, soggetta solo al budget. “Non era la prima volta che succedeva, ma era la prima volta che sapevano che una motocicletta non sarebbe mai stata guidata dal suo proprietario e che non doveva essere omologata per uso stradale”. Dopo aver scandagliato varie possibilità, Stulberg ha scelto una moto ispirata alla straordinaria “Landspeeder” di Ernst Henne (se siete stati così fortunati da visitare Wheels & Waves due anni fa, l’avrete vista).

Una BMW del 1928. Anzi due.

Una BMW R37 racer per l’esattezza, una delle motociclette distruggi-record più di successo che siano mai state costruite: una spettacolo da vedere. Stulberg ha raccontato di essere stato colpito dallo sterzo delle forme da aeroplano e dal copriruota solido.

Sfortunatamente – o per fortuna – uno dei principi base di Revival Cycles è di non costruire mere sculture. “Costruiamo motociclette che provano a essere migliori del loro punto di partenza: Più leggere, più veloci, più maneggevoli e più belle. Pensavo ci sarebbe stata una rivolta quando avrei presentato questo progetto al team”.

Ha dcetto Stulberg. Così, per evitarla, ha deciso di costruire due motociclette: l’esercizio di design da posteggiare in galleria e la “vera” moto da pista con la stessa base. “Volevamo che la nostra moto superasse i 240 km/h e abbiamo adoperato una versione più moderna del motore sviluppato da Henne, il 1000 che la BMW montava sulla R100/7.

A volte ritornano

Nonostante la moto destinata alla galleria non sarebbe mai stata guidata da nessuno, a parte che dal team di RC, il motore è stato ricostruito e collegato a un sistema di accensione a magnete con controllo elettronico, così da non necessitare di una batteria, di luci o alternatore da gara o display da moto.

Stefan Hertel, l’ingegnere capo di RC, ha esaminato le foto di Alan della moto di Henne vista al Wheels & Waves e ne ha costruito un modello CAD. Ha leggermente allungato il passo della moto solo per aumentarne la stabilità alle alte velocità e collocato più in basso il motore nel telaio per abbassare il centro di gravità. Qualcosa di simile a quanto visto con la superbaDucati Scramber 250.

Qualcosa di diverso

La differenza più grande rispetto alla meraviglia di Henne sta nel telaio: costruito in travi d’acciaio appiattite anziché in tubi. Una Zundapp K800 con un magnifico telaio di acciaio ha indicato la direzione da seguire: la sospensione anteriore è più alta di quella adoperata da Henne sula sua moto, mentre l’angolo di sterzo è di 24 gradi. Un mono-ammortizzatore ultraleggero e regolabile in 5 modi al posteriore permette di variare la compressione. Ideato e realizzato poi un cambio manuale “liscio come la seta”. Raggi per la ruota anteriore - che non prevede alcun freno - e cerchi per la posteriore.

Nessun filo a vista per l’acceleratore. Se si desidera vederla c’è una sola possibilità: questo aprile ad Austin, in Texas, al HandBuilt Motorcycle Show. Forse verrà creata un’altra versione con medesima base (ruote, telaio e look) ma con motore più potente. Chissà. Forse.