Nissan rompe diversi equilibri nel settore automotive con il lancio della nuova Micra e l'alleanza firmata con Mitsubishi. Si tratta di manovre decisive per la sfida agli altri grandi costruttori di auto. Per esempio, lanciare una segmento B in questo momento non è così scontato, visto che Sergio Marchionne sembra aver dato lo stop all'erede della Fiat Punto dichiarando che con questa tipologia di vetture i margini di guadagno sono troppo ridotti. Al pari di Citroen che ha lanciato la nuova C3 e Ford e Volkswagen che lavorano a Fiesta e Polo per il 2017, Nissan scommette ancora sull'utilitaria.
Lo fa rivoluzionando la Micra, che dice addio a linee tondeggianti e proporzioni contenute per crescere in dimensioni e presentarsi con una linea spigolosa, aggressiva e originale.
Nissan e Mitsubishi, un colosso
La nuova Nissan Micra promette di rompere gli equilibri nel segmento B, ma è l'operazione finanziaria compiuta la scorsa settimana ad aprire scenari importanti per la casa nipponica. Alleata già con Renault, Nissan è salita al 34% del capitale di Mitsubishi Motors, diventandone principale azionista. Nasce così un colosso da oltre 9 milioni di auto prodotte l'anno, ben piazzato in Europa, Nord America, Oriente e Sud America. Si tratta di un gruppo automobilistico paragonabile per proporzioni a Toyota, Volkswagen e General Motors, che prima di puntare ai volumi produttivi si concentrerà sulla riduzione dei costi.
Il Ceo del gruppo, Carlos Ghosn vuole realizzare centrali di acquisto componenti e utilizzare piattaforme comuni per le sinergie industriali.
Possibili piattaforme comuni tra Renault, Nissan e Mitsubishi
Sinergie importanti sono pensabili per l'auto elettrica, visto che nei listini dei vari marchi figurano la Renault Zoe, la Nissan Leaf e la Mitsubishi I-Miev.
Alcuni solidi modelli Mitsubishi come il suv ASX, potrebbero rappresentare una utile piattaforma per la futura Dacia Duster, mentre tra Mitsubishi Pajero e Nissan X-Trail presto ci potrebbero essere basi tecniche comuni. Vedremo se la nascita di questo nuovo colosso porterà ad altri merger nel settore automotive. Bocconi appetibili restano Honda, Suzuki, Mazda e Psa, gruppi automobilistici meno strutturati degli altri, mentre il Gruppo FCA fa da tempo la corte a General Motors.