Il vesuvio può risvegliarsi ed eruttare. E se dovesse accadere molto probabilmente ci troveremmo davanti ad uno scenario apocalittico, con centinaia di migliaia di morti nel giro di pochi minuti. A dirlo non è un blogger "complottista" o un sito di bufale, ma niente di meno che un capo dei Vigili del Fuoco, Michele Maria La Veglia, che in occasione di un convegno organizzato dall'Ordine degli ingegneri di Napoli ha preso la parola facendo gelare il sangue ai presenti. "Un'eruzione del Vesuvio potrebbe provocare anche 600mila vittime nel giro di 300 secondi" ha affermato il pompiere, che ha rassicurato che nei prossimi mesi c'è la certezza che non accadrà niente di simile.

Le eruzioni possono essere previste

A differenza dei terremoti, che non possono essere previsti - anche se qualcuno sostiene di poterlo fare misurando i livelli di radon, andando contro alla scienza ufficiale - le eruzioni vulcaniche possono essere previste fino ad un mese prima che si manifestino. In tal caso è necessario che i cittadini si attengano scrupolosamente alle direttive che sarebbero impartite loro dalle istituzioni. Oltre ai Vigili del Fuoco, la Protezione Civile ed i Comuni anche l'ordine degli ingegneri partenopei è pronto a dare una mano, per informare la popolazione su come comportarsi in caso di un'emergenza del genere.

Informare preventivamente i cittadini residenti nell'area interessata e disporre di un piano per affrontare l'emergenza è molto importante, anche per evitare o limitare situazioni di panico generalizzato che potrebbero creare confusione e rendere difficile eseguire le disposizioni delle autorità.

I Campi Flegrei fanno paura

Dal convegno è emerso che i tecnici sono all'opera per sviluppare tecnologie per affrontare le ceneri vulcaniche, capaci di provocare il crollo degli edifici su cui si depositano. Ma a disturbare la tranquillità degli esperti non è tanto il Vesuvio quanto i Campi Flegrei, dove il rischio è classificato di "livello 2", ovvero è considerato maggiore di quello dovuto al vulcano partenopeo.