roberto saviano si aggiunge alla fila di saluti e ricordi rivolti a Gerardo Marotta, avvocato e filosofo napoletano venuto a mancare nella tarda serata di mercoledì 25 gennaio. Marotta, fondatore e presidente dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici di Napoli, era ricoverato presso la 'Clinica Hermitage Capodimonte' da prima di Natale a causa di una caduta. L'avvocato si è spento in seguito all'aggravarsi di una crisi respiratoria; il 26 aprile prossimo avrebbe compiuto 90 anni.
I messaggi di cordoglio da Napoli e dall'Italia
Gerardo Marotta era conosciuto in tutto il mondo ed è stato particolarmente importante per lo sviluppo e la conservazione di opere e studi filosofici in Italia.
Fondatore e presidente, fino all'ultimo dei suoi giorni, dell'Istituto Italiano per gli Studi filosofici, ha dedicato la vita alla sua creatura, mosso da profonda e sincera passione per la cultura. Ignorato dall'informazione mainstream, oggi Marotta è stato ricordato da tutte le più importanti figure istituzionali di Napoli e d'Italia. A partire dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha ricordato "la passione meridionalista e l'impegno generoso per la diffusione del sapere e la preservazione del patrimonio culturale del Paese", passando per il premier Paolo Gentiloni che ha parlato di un "dolore enorme per Napoli e per l'Italia". E ancora, Luigi De Magistris, secondo cui Napoli "perde un grande punto di riferimento" e Vincenzo De Luca che twitta: "Gerardo Marotta lascia un grande vuoto, ma anche un enorme insegnamento che va ricordato [...] insieme al senso civico delle sue battaglie a difesa della Cultura".
Gerardo Marotta lascia un grande vuoto ma anche un enorme insegnamento per l'alto senso civico delle sue battaglie a difesa della cultura.
— Vincenzo De Luca (@VincenzoDeLuca) 26 gennaio 2017
Il saluto di Roberto Saviano a Gerardo Marotta
Non solo il mondo della politica, però, ha ritenuto doveroso salutare Gerardo Marotta. Lo scrittore napoletano Roberto Saviano, recentemente tornato in vetta alle classifiche dei libri con "La paranza dei bambini", ha pubblicato un post sul suo profilo Facebook in cui ricorda il filosofo appena scomparso.
Dopo aver precisato che "All'Istituto Italiano degli Studi Filosofici devo molto", Saviano punge proprio i rituali saluti che seguono eventi drammatici come questo, affermando: "Ora tutti ricordano e compiangono, ma le vite sorelle dell'Istituto e dell'Avvocato sono state difficili. Mancavano sempre fondi e l'ultima beffa amara è il nomadismo dell'immensa e preziosissima biblioteca dell'Istituto che non ha ancora trovato collocazione.
Lasciato solo Marotta a custodire, tra gli altri volumi, gli originali di Benedetto Croce e Giordano Bruno. Lasciata nei depositi la biblioteca, sfrattata dalle stanze simbolo della ricchezza e della libertà del pensiero napoletano. E come sempre la cultura in Italia è celebrata post mortem, quando chi l'ha realmente sostenuta non ha più voce per poter dire: Cosa avete fatto voi per lei?". E ancora: "Ora applausi ed encomi, in vita solitudine e indifferenza, al più qualche pacca sulla spalla". Una chiosa amara a cui si aggiunge il messaggio con cui lo scrittore chiude il post ribadendo ancora una volta la sua visione sulle condizioni di Napoli e dell'Italia tutta (già chiarita da Saviano in altre occasioni), oltre che sulle prospettive che, a suo parere, possono offrire: "Fujtevenne", disse Edoardo, da Napoli, riferendosi a chi voleva tutelare il proprio talento. Fujtevenne oggi dall'Italia se volete provare a vivere di cultura: qua non è aria!"