Far rinascere il Parco Nazionale del vesuvio il prima possibile. Sembra questo l'obiettivo principale dei cittadini che questa mattina hanno preso parte al flash mob #LaGinestra. La sensibilizzazione verso il tema roghi e salute non è però estesa in maniera omogenea nei confronti di tutta la cittadinanza.

Una situazione che si trova sotto gli occhi di tutti

"Non possiamo più nascondere la testa sotto la sabbia. La situazione è sotto gli occhi di tutti". Con queste parole, gli organizzatori del Flash Mob #LaGinestra si sono rivolti verso i napoletani che si sono riuniti a piazza Dante per manifestare contro i roghi dolosi che hanno distrutto nei giorni scorsi gran parte del Parco del Vesuvio.

"Non può essere un incidente - aggiungono - vogliamo attirare l'attenzione mediatica sulla questione e far arrivare il problema a livello nazionale". Il pensiero dei liberi cittadini che hanno preso parte al collettivo momento di protesta è rivolto soprattutto al futuro del proprio territorio. "Vogliamo formare un gruppo di persone che si interessi a ciò che accadrà dopo i roghi. Speriamo di poter ricostruire i sentieri che portavano in cima al Vesuvio e che l'Ente preposto collabori con noi". Un approccio che parte dal basso e che sembra avere il principale scopo di dedicarsi ad un territorio che ora è messo in ginocchio. "Se i cittadini di questa città si dedicassero alla cura del Vesuvio, ci sarebbe una maggiore attenzione al problema".

I manifestanti bloccano l'accesso al centro storico

Indossavano mascherine antigas e abiti di color nero: i manifestanti del Flash Mob erano di natura eterogenea, appartenenti per lo più all'hinterland napoletano. "Siamo indignati - hanno detto - ogni estate ci sono roghi nella nostra regione. Questi roghi sembrano essere quasi tutti tossici".

Storie di invivibilità emergono dalle loro parole. Difficoltà incontrate nel respirare aria pura, nello stare all'aria aperta nella propria città e anche nel semplice gesto di stendere il bucato. I roghi estivi rendono impossibile il naturale processo del quotidiano per gli abitanti del napoletano. "Ora è toccato anche al Parco del Vesuvio - aggiungono - questa è la goccia che ha fatto traboccare il vaso".

I manifestanti si dichiarano pronti a realizzare una serie di ronde di guardia per vigilare da vicino sulla questione, con lo scopo di impedire a criminali di appiccare gli incendi.

Intenzioni nobili che però non sembrano aver toccato i grandi numeri: appena poco più di quaranta persone hanno infatti manifestato questa mattina. I partecipanti hanno cercato di coinvolgere i passanti che sono rimasti immobili ad osservare il loro passaggio. Quando gli attivisti hanno cercato di bloccare al'accesso al centro storico posizionandosi nei pressi di Port'Alba, i passanti hanno scavalcato le loro figure facendo lo slalom tra la folla. Un segnale molto forte di assenza di educazione rispetto al problema dei roghi. Assenza che sembra essere figlia dell'ignoranza, dell'incapacità di ribellarsi e soprattutto della mancata voglia di lottare per le proprie radici.