Se fatta in modo coerente può fornire a chi la guarda una visione completa e pluralista di notizie, partendo da trasmissioni di approfondimento politico-economico, al gossip, fino ad arrivare a programmi di cronaca nera. Proprio la cronaca nera è un grosso problema del nostro amato paese, basta pensare che circa un anno fa siamo partiti con la tragica vicenda della povera Sarah Scazzi, poi siamo passati al caso di Yara Gambirasio fino ad arrivare a Melania Rea e la lista son sicuro non finirà qui.

Non si può nemmeno pensare che trasmissioni come “Quarto grado” o “Chi l’ha visto?” vengano definite inchiesta o informazione, questi talk pur di avere share altissimi disturbano il dramma di una madre che ha appena perso una figlia speculando sul suo dolore.

Come nel caso di Sarah Scazzi, dove in diretta televisiva a “Chi l’ha visto?” è stata informata la madre collegata dal salotto della casa dei parenti, il ritrovamento del corpo della sua amata figlia. Ma non si poteva mandare la pubblicità in modo tale da far esprimere il dolore della madre in privato e non davanti a milioni di spettatori, in questo caso lo share sarebbe stato forse inferiore ma i cosiddetti autori e giornalisti della trasmissione avrebbero una dignità.

Andando avanti di questo passo con l’unico pensiero fisso dello share e del successo personale, si arriverà a vedere in diretta televisiva l’uccisione di un uomo o lo stupro di una ragazza proprio davanti ai nostri occhi, così da suscitare il ribrezzo del dolore, tanto alla fine si fa tutto per lo share.

Non si può andare avanti con questa mentalità, ci deve essere una linea immaginaria che nessuno deve oltrepassare per non provocare il dissenso e disgusto dei telespettatori. Come nel 1981, un bambino di nome Alfredo Rampi detto alfredino, in una frazione vicino Frascati cadde e morì in un pozzo dopo vari giorni.

In quei momenti intanto che i soccorsi cercavano di salvare il piccolo tutti i giornalisti erano pronti a giudicare e puntare il dito ma nessuno ha provato a immaginare se in quel pozzo ci poteva essere un famigliare e pensare lo strazio di vedere i commenti su tutti i giornali.

Tutti questi casi sono la prova che questa non è ne informazione, ne inchiesta ma solo “gossip”. Le notizie dovrebbero essere date come è giusto che sia, ma non ci si può improvvisare magistrati oppure dire durante l’indagine “Io ve l’avevo detto che il colpevole era lui” e poi in caso contrario scusarsi e basta. In questo modo il povero alfredino, Sarah Scazzi, Melania Rea e tanti altri ancora gli avete uccisi una seconda volta.