Si è svolta la scorsasettimana, in seduta plenaria, tra deputati, senatori e il direttoregenerale di Confindustria Marcella Panucci, un'audizione sul decretodebiti PA; quest'ultima ha esordito con parole che non possono essereper nulla travisate, data la loro crudele limpidezza: "L'Italia èin emergenza liquidità poiché è in corso la terza ondata di creditcrunch (ricordiamo che con il termine credit crunch,si indica un calo significativo o un inasprimento improvviso dellecondizioni dell'offerta di credito al termine di un prolungatoperiodo espansivo, in grado di accentuare la fase recessiva.),dopo quelle del biennio 2007-2009 e anno 2011-2012.

Tali numeridimostrano che il mondo imprenditoriale ha urgente necessità ditrovare finanziamenti per salvaguardare le proprie imprese, e datoche esiste un avanzato stato di "credit crunch" giàpregresso ha maggior ragione che lo Stato debba urgentementerimborsare i debiti della pubblica amministrazione verso le impresecreditrici. Inoltre il direttore generale ha sottolineato come neimesi precedenti gli istituti di credito abbiano alzato i tassid'interesse creando una prima chiusura all'accesso del credito.

Neicasi che riguardano anche l'Italia il credit crunch si ha avutosull'onda dei fallimenti bancari, greci e non ultimo Cipro passandoper Lituania e Croazia, e per il ritiro della liquidità dal mercato,così le banche rimaste in piedi sulle loro macerie chiudonol'accesso al credito per evitare esse stesse la chiusura.

Un circolo vizioso cheormai sta portando al collasso l'infrastruttura imprenditorialeitaliana e con sé sta trascinando la serenità delle famiglieinteressate. E ancora, ha aggiunto, che un terzo delle imprese hacredito proprio, insufficiente rispetto alle poche esigenze operativee che le imprese che hanno i migliori impegni e progetti validi vannoin carenza di fondi nel breve termine.

La soluzione sarebbe ilpagamento urgente già contrattato di 48 miliardi dalla PA verso leimprese creditrici, che genererebbe in tre anni 10 miliardi diinvestimenti aggiuntivi delle imprese che farebbero aumentare dopotre anni dal loro investimento l'1% del Prodotto interno lordo.Questo infatti sarà uno dei primi nodi che dovrà sciogliere ilneo-eletto governo Pd – PdL.

Dunque, alla fine, hachiosato il direttore Generale Panucci, che si faccia alla svelta ilpagamento dei debiti verso le imprese creditrici, vero fulcro delpaese Italia così da poter far rinascere un paese forte ancoranell'infrastruttura imprenditoriale, sebbene gli evidenti acciacchistiano minando tale integrità, e debole in quella creditizia.