Papa Francesco ama il titolo di vescovo di Roma e non perdeoccasione per ribadirlo (come, per esempio, durante l'Angelus di domenicascorsa, 4 agosto, quando ha parlato della festa della Salus Populi Romani e hadetto "noi romani"). Ma questo non toglie che lui, papa Francesco, prima diessere vescovo di Roma sia stato vescovo in Argentina, a Buenos Aires: unlegame che non si può certo dimenticare o troncare. È per questo che oggi papaFrancesco ha inviato un videomessaggio agli argentini in occasione della festadi san Gaetano da Thiene, patrono del "pane e del lavoro".

Nel quartiere diLiniers, alla periferia di Buenos Aires, sorge il santuario dedicato a SanCayetano, come viene chiamato in Argentina, e ogni anno ci sono migliaia dipellegrini che si recano in preghiera. Quand'era arcivescovo di Buenos Aires,papa Francesco si metteva a fianco ai fedeli e parlava con loro, li ascoltava,benediva i bambini. Non potendo essere presente, quest'anno ha inviato unvideomessaggio che viene trasmesso ciclicamente sulla televisione cattolica diBuenos Aires (Canal 21) e su grandi schermi all'ingresso del Santuario apartire dalla mezzanotte locale in modo che i fedeli che si avvicinano in filapossano vederlo e ascoltarlo.

Nel messaggio papa Francesco dice di essere "un pochino lontano" e perquesto motivo non può condividere con i pellegrini "questo momento così bello".Ricollegandosi al tema del pellegrinaggio di quest'anno – Con Gesù e SanGaetano, andiamo incontro ai più bisognosi!

– papa Francesco racconta: «Avolte, io domando a qualcuno: "Lei fa l'elemosina?". Mi dicono:"Sì, padre". "E quando Lei fa l'elemosina, guarda negli occhi lagente a cui fa l'elemosina?". "Ah, non so, non me ne accorgo"."Allora Lei non ha incontrato la gente. Lei ha gettato l'elemosina ed èandato via. Quando Lei fa l'elemosina, tocca la mano o getta la moneta?""No, getto la moneta".

"E allora non lo hai toccato. E se non lohai toccato, non lo hai incontrato".»

Chiosa quindi il pontefice: «Dobbiamo saperci incontrare.Dobbiamo edificare, creare, costruire una cultura dell'incontro. Quantedivergenze, guai in famiglia, sempre! Guai nel quartiere, guai sul lavoro, guaiovunque. E le divergenze non aiutano.

La cultura dell'incontro. Uscire aincontrarci.»

Un monito che va ben al di là dei confini geograficidell'Argentina e che vale anche qui da noi in Italia dove a tutti i livelli –politico, sociale – siamo carenti di "cultura dell'incontro".

Chi è san Gaetano da Thiene

San Gaetano, nacque a Vicenza dalla nobile famiglia deiThiene nel 1480, e fu battezzato con il nome di Gaetano, in ricordo di un suo zio,che si chiamava così perché era nato a Gaeta, in provincia di Latina. Studiòfilosofia e teologia, prese la laurea in diritto civile ed ecclesiastico, e poidiventò sacerdote. È restauratore della vita sacerdotale e religiosa, ispirataal discorso della montagna e al modello della Chiesa apostolica. Morì il 7agosto 1547.

Fu proclamato santo nel 1671. Dopo la crisi economica del 1929,divenne patrono del Pane e del Lavoro e ancora oggi è il Santo più venerato dailavoratori argentini.