Comuni cittadini, politici, giornalisti, imprenditori e in genere ogni figura professionale può subire prima o poi nella vita da gruppi di cittadini o di potere ma anche da singoli vere e proprie campagne diffamatorie.

E' un fenomeno esistente in ogni ambito, "la calunnia è un venticello", scriveva Rossini ne Il barbiere di Siviglia, "un'auretta assai gentile, che insensibile sottile, leggermente dolcemente, incomincia a sussurar. Piano Piano terra terra, sotto voce sobillando, va scorrendo va ronzando", è così di bocca in bocca, di tv in tv, di rivista in rivista, di giornale in giornale e oggi di social in social, fatti falsi e inventati diventano veri e rovinano l'esistenza a importanti personaggi ma anche a comuni cittadini.

Le leggi sulla diffamazione ci sono, ma non si applicano, del resto spesso non è facile provare i reati; i social network sono spesso di aiuto ma anche a volte causa di diffamazione: spesso non vengono usati male, apparentemente, ma i furbi, e, chi commette reati usando internet lo fanno non parlando direttamente di quella persona ma lasciando trapelare.

In ufficio, nei piccoli centri, nei piccoli gruppi, spesso si usa parlare in giro urlando facendosi sentire da tutti, o anche a pochi, di altrui persone non presenti spesso o presenti e basta passare una voce di bocca in bocca e questa si trasformerà in qualcosa di terrificante.

In Borsa questo metodo viene usato per influenzare il mercato e le campagne diffamatorie riguardano marchi e prodotti: oggi sembra essere diventato una tra le strategie di marketing anche se non è affatto lecita.

Il problema nel caso degli individui è ben diverso, e, la diffamazione può riguardare persone importanti e non. Succede nelle campagne elettorali, nella vita quotidiana, nei posti di lavoro e chi viene perseguitato in questi termini o rimane bersaglio di accuse infondate o scatena battaglie legali di non facile soluzione.

Provare per i comuni cittadini che c'è stata diffamazione non è facile, è più semplice per i personaggi famosi se diffamati a mezzo stampa e tv, ma la regola della voce passata di bocca in bocca vale anche per loro.

I giornali di Gossip manipolano tutto, è il prezzo del successo si giustificano, una cena di lavoro diventa un tête à tête, una persona incontrata per caso e un banale saluto diventa ben altro, famiglie distrutte, storie finite sul nascere, carriere rovinate, una vita intera rovinata da un malcostume duro a morire il pettegolezzo che  influenza intere esistenze, ma in questi casi è reato di diffamazione.

E in politica poi, il premier Silvio Berlusconi, che è stato fatto diventare lo zimbello del paese, il caso Bertolaso, di lui amico, da salvatore ed eroe della patria è divenuto un frequentatore di centri estetici a luci rosse, tanti i casi. In tutto questo chiacchierare di cose di poco conto il paese ha dato più importanza ai festini e alle pecche personali degli uomini che alle cose serie.

Anche la magistratura lo subisce: il pm Ilda Boccassini, che si è vista buttare fango addosso sui social tra l'altro su una questione personale di famiglia che non doveva affatto trapelare, data la legge sulla privacy, ma le leggi non sono quasi mai rispettate.

Che dire dei ragazzini?

Usano la diffamazione, anche sui social, come un modo per offendere una ragazza o un ragazzo per punirli della loro diversità o di un loro rifiuto, e tra loro la situazione a volte scappa di mano e le conseguenze per la vittima incapace di reggere a una tale onta insopportabile sono alle volte tragiche.

Purtroppo un fenomeno questo che ha conseguenze drammatiche sulla vita di chi ne è oggetto, dovremo meditare tutti prima di scrivere e parlare soprattutto di cose basate sul sentito dire e di cui non abbiamo prove.