Internet e la pedofilia: un binomio in costante crescita. A mettere in luce questro dramma, è stato il programma Le Iene, con un servizio di Nadia Toffa andato in onda mercoledì 29 gennaio.

Nel servizio una giovane maggiorenne si fingeva una dodicenne alle prese con una chat comunissima. Nel giro di un paio d'ore però si è trovata a chattare attraverso la webcam con due uomini sulla quarantina che con pochi giri di parole, si mastrurbavano davanti agli occhi increduli e meravigliati di questa bambina. La masturbazione avvevina certo dopo che la bambina aveva specificato di avere 12 anni.

Questo servizio mi ha fatto riflettere. La presenza in rete di questo fenomeno è nota ormai da anni, ma mai nessuno ne parla. Eppure è un dramma, secondo me, di pari livello al dramma della droga, o di qualsiasi altra dipendenza.

La pedofilia da sempre mette paura, e come tutte le paure, tendiamo ad allontanarle. Purtroppo, quello che dimentichiamo, è che potrebbero essere proprio i nostri figli a cadere nelle trappole sottili dei pedofili. Certo il problema non è da circoscrivere solo ad internet; ma ultimamentee il digital divide si sta ridimensionando e per contro assistiamo alla crescita esponenziale di conoscenza della teconologia da parte dei giovanissimi. Io faccio parte di quella parte di società che non vede di buon occhio tutta questa tecnologia nelle mani dei più piccoli.

Sarà anche come dicono alcune mamme, che in questo modo tengono sotto controllo i loro figli potendoli chiamare in qualunche momento; ma li mettiamo anche nella condizione di potersi mettere in innumerevoli pericoli che senza tanta tecnologia potrebbero forse evitare.

Penso che la maturità di un adolescente non si veda dalla capacità di saper utilizzare internet oppure no; probabilmente si vede dalla capacità di saperlo usare bene. E affinchè avvenga questo, dovrebbero imparare ad usarlo bene prima i genitori per poter insegnare ai loro figli come difendersi dalla pedofilia e dai tanti problemi che la rete nasconde.