"Andiamo avanti. Dobbiamo cercare di capire cosa sarà l'Italia tra cinque o sei anni. Il Paese non c'è più". Così Grillo, ieri, in un passaggio dell'incontro "Parlamento in MoVimento" svoltosi a Siena. Comparso a sorpresa nella saletta, gremita, il leader del "suo" Movimento ha raggiunto il tavolo degli oratori con in testa una bandiera dell'Europa. L'amata-odiata Europa. Alla presenza dei parlamentari Artini, Ruocco, Fraccaro e Di Battista, il leader genovese ha dettato la sua linea. Nei suoi discorsi, così come in quelli dei suoi parlamentari più fedeli, c'è sempre stato il "noi" ed il "loro".

"Noi" siamo un sistema contro il "loro" sistema. Non ci sono vie di mezzo, compromessi o altro. E questo, spiega nella logica grillina, le "epurazioni", i "processi". O si è duri e puri o se no via dal movimento. Chissà se poi rimarrà solo Lui, come ha affermato qualcuno. A vedere l'entusiasmo e la gente, non sembra che attorno al movimento ci sia il vuoto.

I sondaggi, per quanto credibili, mostrano sempre proiezioni lusinghiere. Le polemiche, i giornali quasi del tutto contro ed un sistema che li attacca o nel migliore dei casi li ignora, per ora, non paga. Dopo un anno di Parlamento, gli eletti del Movimento, sembrano oggi, più esperti, più attenti alle dinamiche parlamentari, definite da tutti i parlamentari grillini come "alienanti" e "vischiose".

Un anno fa, quando venne Crimi a Siena, fu chiaro: " Abbiamo bisogno di tempo per capire i meccanismi e per difenderci dai meccanismi parlamentari che ci alienano dalla realtà e dal contatto dei cittadini". E' passato un anno, e per Di Battista, come detto ieri, il Parlamento è sempre autoreferenziale e a rischio trappola, ma "loro" i grillini, sembrano sempre più decisi continuare nel percorso tempo fa dal loro "guru".