Esiste un limite che, secondo me, è invalicabile e, questo limite, è dato dalle persone, dai loro corpi, dal loro sangue, dalle loro vite interrotte, ma questo sembra non avere più un peso nella mente dei nostri politici. Lo abbiamo costatato tutti con il Governo Monti, quando, oppresse e distrutte, molte persone scelsero di suicidarsi, soluzione annichilente per loro, densa di dolore per i loro cari che rimanevano con addosso i sensi di colpa per non essersi accorti del malessere del loro congiunto e, cosa ancor più avvilente, gesto che non risolveva nulla.

Non so se quel loro addio alla vita abbia fatto sì di veder cancellati i loro debiti, la macchina dell'erario sembra un'idra dalle molte teste che non comunicano tra loro, non so se il loro andarsene abbia azzerato i loro debiti, quello che so è che quelle vittime non hanno insegnato niente alla nostra classe politica. Sentire Matteo Renzi (Pd) dire "… io posso accettare di sentirmi dire da Matteo Salvini (Lega) che ho le mani sporche di sangue per Lampedusa, anche se mi piange il cuore sentendo certe parole… mi da più noia che persone del mio partito debbano accusarci di autoritarismo…", sentire che quel sangue che arrossa il Mare Mediterraneo, sentire che uomini, donne e bambini, partiti dalla loro terra inseguendo un sogno e inghiottiti dalle acque, in una morte orribile, una morte che ti da tutto il tempo di capire di stare per morire, non provochi lo stesso fastidio al nostro Presidente del Consiglio, ebbene, è qualcosa che mi lascia sgomento.

Autoritarismo? Sì, penso che queste riforme siano dense d'autoritarismo, siano riforme atte a far sì di non lasciare la possibilità di scelta agli elettori, scippandoci, ancora una volta, della possibilità di decidere liberamente su candidati che non siano nominati dai segretari di partito, riforme che ricalcano il Porcellum, già bocciato dalla Consulta e dichiarato incostituzionale e, sulla scia di queste pseudo-riforme, ecco che si legge l'aumento delle firme da raccogliere per un referendum e per le leggi d'iniziativa popolare, con un malumore crescente che incomincia a circolare per il paese e, di conseguenza, con l'immancabile intervista rilasciata da Calderoli (relatore al ddl sulle riforme con la Finocchiaro) che afferma: "Ottocentomila firme per la richiesta di referendum mi sembrano veramente eccessive.

Mi auguro che il numero venga rivisto nel corso dell'esame in Aula".

Fare qualcosa ben ponderato prima, no? Cercare di decretare qualcosa in maniera ben fatta no? Ormai siamo la nazione del raffazzonato, delle cose approvate e poi, dopo anni, dichiarate incostituzionali, siamo la nazione che è pronta ad addossare ad altri la propria colpa.

Sì, penso che molto dell'atteggiamento del nostro governo sia denso d'autoritarismo, il 40,8% raggiunto dal PD nelle elezioni europee, ha scatenato l'ego smisurato e l'alterigia di chi era sempre stato messo all'angolo nelle primarie del PD. Il senso di rivalsa di Renzi, adesso, accoppiato con la sua voglia smodata di voler fare, accoppiato alla voglia di dimostrare di riuscire a fare cose che, in venti e più anni, nessuno aveva fatto mai, diventano un'arma a doppio taglio, pericolosa non per loro, seduti in quelle comode poltrone, ma per noi italiani.

Sì, un'arma pericolosa, come un carro armato blindato che, inarrestabile, avanza calpestando tutto, passando pure sui cadaveri galleggianti di quei tanti uomini, donne e bambini che, come unica colpa hanno quella di voler fuggire dai massacri.

E mentre nell'anima del mio Presidente del Consiglio quel sangue versato non ha peso, i social network sono inondati di foto che mostrato corpi smembrati e donne piangenti, scie di razzi ed esplosioni ed io tremo pensando che, molti padri sceglieranno, per loro e le loro famiglie, la difficile via dell'esodo che li porterà su barconi fatiscenti, molti dei quali affonderanno… ma questo "non darà noia" a Matteo Renzi