Goal subito allo scadere dell'ultima frazione di gioco a Marassi contro il Genoa, goal segnato all'ultimo frazione di secondo contro il Torino. Questa è la Juve. Un concentrato di furia calcististica, orgoglio, sprovvedutezza, desiderio di conquistare il cielo mimetizzandosi con l'azzurro divino. La Juve è questo. Tanti sono gli uomini che hanno lasciato un segno, tanti sono quelli che hanno lasciato anche qualcosa di più che le semplici prestazioni. Zinedine Zidane in una conferenza stampa in cui ha annunziato il suo ritiro dal calcio aveva detto - "La mentalità vincente l'ho imparata alla Juve.

Soltanto lì ho capito che vincere era un obbligo, questo è un club importante e l'imperativo è vincere. Quando perdevamo, era un dramma. Quando perdi, sei obbligato a lavorare più duramente" . Non sarà forse questo lo spirito perfetto, troppo perfetto per la vittoria finale? Non sarà forse questo quello che manca alla Roma per fare davvero il salto di qualità?

La 'Vecchia Signora' non molla mai, è sempre pronta ad afferrare qualsiasi occasione le capiti e quando lo fa allora diventa fatale per gli avversari. Non è bastato un uomo in meno per fermare gli uomini di Allegri, perché questi come tanti maghi estraggono dal cilindro le eteree giocate. Stupefacente assist di Vidal. Sono proprio i piedi del cileno che non ti aspetti.

Stop con il destro e poi passaggio all'indietro per Pirlo con il sinistro. Una società, la Juve, che in tre anni ha costruito sulle rovine passate per erigere una grande squadra competitiva, chiusa e coccolata in uno stadio di proprietà. Sono queste le differenze, non piccole non banali, ma determinanti poi se si arriva a fine stagione per la lotta allo scudetto.

La Roma in questi confronti perde, perde nettamente. La mentalità vincente, quella che rassicura e conforta un tifoso perché sostenuta da tutta una società preoccupata anche di disciplinare tutto un'ambiente sono elementi che concorrono per la vittoria finale. Un gioco di sguardi, un gioco di intese, un gioco tra fuoriclasse e tutto diventa facile persino in un derby, persino in una partita che non ti aspetti.

La Vecchia Signora seduce con il suo fascino, ma è una seduzione innocente perché è lo spirito del calcio che si incarna e prende vita nei giocatori. Lo specchio diviene l'immagine più brillante della nitida luce dei talenti.