Lo sport, ovvero l'attività motoria, è una pratica che introdotta nel sistema educativo, dovrebbe migliorare la crescita individuale nei giovani, lo sapevano bene gli antichi romani, che sposarono il concetto, dell'allora poeta Decimo Giunio Giovenale, "Mens sana in corpore sano".

A fine del 1800, in Francia, un certo, Pierre de Frédy, meglio noto come Pierre de Coubertin, Barone di nobile famiglia, riscopre quel vecchio concetto romano, suggerendolo in forma più attuale, promuovendo l'atletica e rimettendo in vita le antiche Olimpiadi che si svolgevano nell'antica Grecia, propagandando il motto "L'importante non è vincere ma partecipare", che fece il giro del mondo.

L'attività motoria doveva essere di puro svago, una pratica per il benessere del corpo e della mente, l'agonismo doveva essere un momento di sano confronto, ma tutto è cambiato.

Lo sport professionistico e il malaffare

Fin qui potremo essere tutti d'accordo, ma lo sport com'è inteso oggi, è sì un sano principio, ma ha perso molto del suo significato, partecipare non è più così importante, l'importante è vincere anche con sistemi illeciti.

La pratica sportiva professionistica, ben si sa, è un colosso commerciale sempre più ramificato, con interessi in svariati settori finanziari, ed è questa caratteristica che porta alla corruzione e il malaffare, senza parlare delle tifoserie sempre più violente cui si aggregano veri e propri delinquenti.

Il calcio e il suo mondo, sono ormai una diabolica macchina, in cui il malaffare trova il suo pane quotidiano, sentir parlare di calcio scommesse, partite comprate, giocatori corrotti, doping è una consuetudine cui ci siamo purtroppo, assuefatti.

La lealtà, l'impegno, il rispetto

Questi sono principi fondamentali, cui fa fede lo sport, sono divenuti sempre più impercettibili e lo sport professionistico è l'imputato principale.

Certo è che il professionismo non è un bell'esempio di sana società, e quello che più emerge è il mondo irreale in cui tutti sono coinvolti, un pianeta a sé stante, dove il denaro la fa da padrone. Non basta combattere il malaffare e tutto ciò che ruota attorno ad esso, è necessario prendere severe decisioni. E se rendessimo lo sport professionistico, illegale? Lascio a voi la risposta.