Questa mattina, alle 7:50 circa, a 1 Mattina si parla di vitalizi. Ospite accigliato dietro il sorriso perenne e di circostanza, l'ex parlamentare di Forza Italia Osvaldo Napoli. In onda, oltre ai due canonici presentatori Rai democraticamente presentati nei due generi più diffusi sul pianeta Terra, anche una rappresentante, via web, del M5s di professione questore.

Il politico Osvaldo Napoli, finalmente, ha perorato con passione la difesa dei diritti di qualcuno: i politici a qualsiasi titolo, religione, colore (della pelle e politico), razza e orientamento affettivo.

Beh, lo riconoscerà anche chi ha parteggiato per lui, il parlamentare Napoli non è fra quelli che hanno acceso e fatto vibrare con maggior luce la fiaccola del Cavaliere, ora in disarmo(?). Insomma, il suo è stato sempre un lavoro di retrovia e partecipato, magari fatto dal lato sbagliato della barricata (…ovviamente per chi carica il moschetto dall'altro fronte), tuttavia non lo si è visto mai con l'elmetto tra le mani e la testa fasciata di bianco con annesso papavero rosso - non mille papaveri rossi, come quelli presenti nella Guerra di Piero del cantautore De Andrè, non si chiede tanto - giusto per testimoniare la partecipazione cruenta a qualche pugna incredibile ed eroica.

Ora invece, seduto sullo scranno Rai e con accenni d'impeti trattenuti dalla buona educazione o, dalla massima sempre valida per chiunque, di fare buon viso a cattivo gioco, discute di un tema che probabilmente solleverà di un bel po' il morale dei disoccupati che, non avendo alcun luogo da raggiungere, nessun cartellino da timbrare, nessun tornello - questi, dopo l'enciclica di Brunetta, sono in preoccupante estinzione - da superare, stanno lì, nella mattinata di luglio a ciondolare con un caffè tra le mani e una disperata speranza di lavoro nella testa.

Si perdonerà il disegno fin troppo preciso della questione, ma un ex parlamentare che argomenta come fanno i pargoli di fronte alle ingiustizie paventate (purtroppo il politico Napoli è accompagnato in questo da un grande numero di suoi colleghi), lascia interdetti. Di fronte all'esponente del M5s, che ha dichiarato di trattenere per sé 3300 euro e di devolvere il resto dello stipendio parlamentare a un fondo cassa che sovvenziona i progetti per avviare nuove attività - cosa ormai nota - il signor Napoli ha cominciato a chiedere chiarificazioni del tutto fuori tema.

Insomma, i vitalizi e la notizia del loro ridimensionamento o scomparsa dal reddito di alcuni 'sfortunatissimi' ex qualcosa, al politico Napoli non vanno bene. Può anche essere che abbia ragione. Da Dagospia, maggio 2015, si viene a conoscere la situazione economica di Napoli che, come tema non dovrebbe essere appassionante per nessuno se non per il diretto interessato.

Ovvio. Tuttavia su chi discute e combatte all'ultimo nichelino, una valutazione s'impone. Diversamente, si rischia di fare dell'ironia su chi arriva dall'Africa ricco solo di un sorriso sulla faccia. Dunque, a essere brevi e a non citare tutto quel che può essere economicamente associabile al signor Napoli, Dagospia segnala che, come presidente di Ancitel (la spa tecnologica dell'associazione dei sindaci), porta a casa circa 80mila euro l'anno; una casa nella Capitale pagata; rimborsi mensili dotati di parecchi zeri; frequentazione - amata - di ristoranti à la page; il vitalizio come ex parlamentare di Forza Italia. Può bastare(?).