Sono passati circa cinque anni dalla notte magica di Madrid che consegnò all'Inter la sua terza Coppa dei Campioni. Un coronamento lungo circa 40 anni che dopo sconfitte, delusioni e anche umiliazioni, riportò i nerazzurri sul tetto prima d'Europa e poi, 6 mesi dopo, del mondo, con la vittoria del mondiale per Club. L'inizio di una nuova era? No, semplicemente l'inizio della fine.

Squadra chevince non si cambia è un detto antichissimo che non sempre funziona. Seguendo queste parole i nerazzurri non fecero quello che invece dovevano, ovvero, vendere alcuni prezzi pregiati, ricercatissimi sul mercato (Milito e Maicon su tutti) e rinnovare una rosa ormai priva di motivazioni.

Risultato? Una crisi nera e profonda durata per ben 5 anni.

Benitez, Gasperini, Stramaccioni, Ranieri, Mazzarri, sono solo alcuni dei tanti nomi della disfatta, in aggiunta a tanti, numerosissimi, giocatori arrivati come salvatori della patria ma in realtà veri e propri 'bidoni'. Kharja, Schelotto, Kuzmanovic quelli più in voga ma la lista, se riempita, sarebbe foltissima. Poi lo scorso anno, il crocevia. L'arrivo di un presidente internazionale, Erick Thohir, la scelta di un allenatore importante, Roberto Mancini, e finalmente una campagna acquisti intelligente e mirata non su top player ma su 'good player'. Alla fine, sembra sia bastato poco e con l'arrivo di Miranda, Murillo, Telles, Kondongbia, Perisic, Jovetic e Ljiaic eccovi, dopo 5 anni, l'Inter che vince e convince.

Quattrovittorie in 4 partite, 5 gol fatti e uno subito, un derby vinto che e già alle spalle e la consapevolezza di poter dire la propria in un campionato senza coppe ed impegni particolari. Il segreto? Ovviamente ha il nome di Roberto Mancini. La tiratura internazionale dell'allenatore di Jesi, trasmessa a Erick Thohir e alla squadra tutta, ha creato un particolare clima di entusiasmo convincendo grandi nomi a vestire la maglia nerazzurra, anche se non impegnata in competizioni internazionali, pur di mettersi in gioco e provare a rialzare le sorti di un club di blasone.

Ovviamente il cammino è lungo e tutto può succedere, ma le ambizioni dell'Inter, seJuve e Roma continueranno a perdere terreno, e le fatiche in Champions, sono più che fattive. Il popolo nerazzurro già sogna.