Sembra proprio non avere un attimo di pace lo scrittore Roberto Saviano. Di qualche giorno fa, infatti, l'articolo di Michael Moynihan sul Daily Beast che accusa l'autore di Gomorradi aver attinto a piene mani per il suo nuovo romanzo, 'Zerozerozero', da fonti giornalistiche terze e non proprie. Nell'articolo non si parla sostanzialmente di un 'vero plagio', ma si mette in discussione il fatto che Saviano per scrivere la sua nuova opera abbia goduto di fonti privilegiate. Come si mettono in discussione alcuni presunti incontri dello scrittore come quello con il presunto kaibiles, Angel Miguel.
A rincarare la dose, oggi sul Corriere della sera, un articolo di Aldo Grasso che spiega che: 'non basta essere un guru, un simbolo o un profeta per avere uno stile'.
Saviano si difende
Non tarda la difesa di Saviano che dalle pagine di La Repubblica spiega dettagliatamente il suo metodo di lavoro. Un metodo di lavoro che si basa sulla documentazione e sul riportare in maniera fedele tutti i dati che raccoglie. Un metodo di lavoro che è collocabile tra il giornalismo e il non-fiction, in cui il fine ultimo è la letteratura. Dunque, da dati oggettivi e verificabili si passa alla costruzione di un romanzo, in cui lo sguardo, l'interpretazione e lo stile dell'autore sono il vero discrimine, la soglia di sbarramento tra un'opera di pura saggistica, in cui è doveroso citare in maniera puntuale le fonti e un'opera di narrativa.
Entrando nel merito
Entrando nel merito dell'accusa e della difesa si evincono chiaramente delle mancanze. Innanzitutto, i puntini sospensivi che utilizza il giornalista del Daily Beast, sono davvero indecenti, in quanto sembrano il sintomo evidente di un'omissione. Per fare il confronto tra due segmenti narrativi si devono avere i testi nella loro interezza è del tutto evidente.
Inoltre, l'intero testo è pervaso da un'acredine tipica di chi è invidioso del successo dell'altro.
Dall'altra parte, l'accusa mossa da Moynihan è davvero pesante, per cui Saviano non dovrebbe limitarsi soltanto a difendersi con le parole, altrimenti rischierebbe semplicemente di aizzare ulteriormente i suoi detrattori e gettare un terribile sospetto su chi non ha smesso mai di difenderlo.
Da 'Zerozerozero'
'Scrivo di Napoli, racconto di Napoli. Lei si tappa le orecchie. Chi sono io che occupo spazio e scena per descrivere ciò che non sto vivendo? Non posso capire, non ho diritto di parlare. Non sono più parte del corpo di una città-madre che accoglie nel suo calore morbido e splendente. Napoli va vissuta e basta. O ci stai o non ci stai.E se stai fuori, non sei più di Napoli. Come alcune città africane o sudamericane, Napoli ti dà subito cittadinanza. Una cittadinanza che però perdi quando vai via e metti una distanza tra la tua pelle e il suo giudizio'.
Una sola domanda: Mr Moynihan, è plagio anche questo?