Durante la messa celebrata al Domus di Santa Marta in Vaticano, riferisce “il sole 24 ore -19 novembre 2015”, il Papa usa l’appellativo “maledetti” e “delinquenti” per definire le persone che imbracciano le armi. Anatema avuto luogo, sempre secondo ilquotidiano, il giorno seguente le minacce rivolte dall'Isis al Vaticano.

Bergoglio esprime il suo dissenso evidenziando il prossimo avvento del Natale con i suoi festeggiamenti carichi di emotività, amore e solidarietà e dice: “Il mondo continua a fare la guerra, a fare le guerre. Il mondo non ha compreso la strada della pace.

Noi abbiamo preferito la strada delle guerre, la strada dell'odio, la strada delle inimicizie”. Menziona poi come monito le grandi catastrofi dell’uomocome la seconda guerra mondiale, le bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki definendole “stragi inutili” dagli effetti devastanti su bambini e persone innocentied ambiente in generale. D'altro canto trafficanti d’armi si arricchiscono senza scrupoli ne timori ignorando le conseguenze del loro operato.

Riflessioni

Ci chiediamo se, gli zelanti cattolici, in seguito alla “maledizione” pronunciata della loro guida spirituale, si saranno persuasi a non tenere più armi in casa, a non partecipare più alle missioni “cosiddette di pace” ma piuttosto ad aborrire lo spirito guerrigliero che le ispira.

Vorrà dire anche che, non plasmeranno più le giovani menti dei propri figli con armi giocattolo o film dove gli eroi sono individui dal grilletto facile! E che dire delle persone e delle guide spirituali che nei secoli precedenti hanno approvato e benedetto armi a volte anche su entrambi i fronti, Papa Pacelli insegna. Fomentarono allora guerre fratricide e ignorando così il principio biblico espresso in Isaia 2:4 che dice “nazione non alzerà la spada contro nazione, ne impareranno più la guerra” Oggi l’attitudine e la coscienza del Pontefice Gesuita sembra molto più sensibile. Riuscirà a cambiare il cuore delle pecore affidate alla sua cura? I fatti lo dimostreranno!