Per una questione anagrafica, ho visto nascere e scomparire molti movimenti politici. A partire dall’Uomo Qualunque di Giannini, all’Italia dei Valori di Di Pietro. Dal dopoguerra si sono succeduti movimenti che hanno avuto una crescita molto consistente, ma poi, uno dopo l’altro, sono finiti nel nulla, scomparendo dalla scena politica. Alla loro base, è mancato un progetto politico, ed una strategia, su cui articolare un dibattito serio. È un fenomeno ciclico che si presenta anche ai tempi nostri. Così come l’IdV, anche il Movimento Forza Italia è nato da poco, più di 20 anni fa.
La parabola di Forza Italia
Ha dominato la scena politica per moltissimi anni, con la guida della politica nazionale. La sua parabola si sta esaurendo, difatti dai sondaggi recenti è calata intorno al 10%, contro percentuali superiori al 30% del passato. Sicuramente è mancato un progetto politico, ma soprattutto una strategia, che ha portato il movimento a fare affiorare contraddizioni, non ultime quelle sulle riforme costituzionali e legge elettorale, approvate dal detto movimento col governo in carica. A distanza di pochi mesi dall’approvazione, dette riforme sono ora contestate dalla politica di Forza Italia. L’elettorato è disorientato, e non riesce a capire queste situazioni: reagisce allontanandosi dal movimento stesso.
I cespugli in affanno
Il comizio di Bologna, in compagnia della destra (Lega, FdI), avvenuto domenica 8 novembre 2015, è un tentativo di reinserirsi nel ciclo politico. Il tempo dirà. Interessante sapere qual è la destinazione dei tanti cespugli che si sono venuti a creare con le micro scissioni all’interno di FI. Questi partitini sono alla carica per trovare un aggancio, ma è un’impresa molto complicata: hanno molte pretese e pochissimi elettori.
Diversa invece è la situazione del Movimento 5 Stelle, che tra tutti i partiti, è quello che ha più possibilità di vittoria, stando ai sondaggi naturalmente, dopo il Partito Democratico.
Strategia del M5S
È un movimento composto in gran parte da giovani, con molta grinta e voglia di operare con serietà. Ha un progetto politico molto scarno, niente di particolare,ma al contrario una strategia molto sofisticata in grado di mettere in ginocchio gli avversari.
Somiglia al PCI degli anni 50, quando i comuni amministrati, dall'allora opposizione, erano un modello di serietà amministrativa. L'atteggiamento del PCI di allora ha consentito, al PD di oggi, di permanere sulla scena negli ultimi lustri, salvo poi, negli ultimi anni, alcune deviazioni spiacevoli. Il M5S, come ha dimostrato finora, non farà alleanze con i politici di professione, ed è difficile portarli sul terreno dei patti di Governo. Hanno sperimentato che la loro forza nasce proprio da quel modo di fare, che rassicura l'elettorato di non ripetere gli errori del passato.