È di domenica 6 dicembre l'omicidio di Carducci Antonio Tucci, di 71 anni. L'anziano, che viveva da solo sorretto dalle stampelle è stato ritrovato nella sua abitazione: la testa presentava violenti traumi, come se colpita a bastonate o sprangate.È probabile una rapina finita tragicamente: l'aggressione di una persona sola impossibilitata a difendersi, preda di uno o più malintenzionati.Ma che cosa accade quando chi è aggredito riesce a opporre resistenza?

Esaminiamo alcuni casi tra i più noti.

Il 24 novembre di quest'anno Rodolfo Corazzospara, nella propria casa di Lucino di Rodano, a Valentin Frrokaj, albanese condannato all'ergastolo ma evaso più volte: Frrokaj aveva minacciato la figlia di Corazzo, una bambina nove anni, promettendo di mutilarla, di tagliarle le dita se Corazzo non avesse aperto la propria cassaforte.Durante il sequestrosi sviluppaun breve conflitto a fuoco in cui Valentin Frrokaj viene colpito e abbandonato dai suoi complici.

Notte tra lunedì 19 e martedì 20 ottobre di quest'annoGjergi Gjoni di 22 anni e di nazionalità albanese, pregiudicato, già espulso e rientrato illegalmente in Italia, si introduce insieme ad altri complici nella proprietà privata di un pensionato sessantacinquenne, Francesco Sicignano,a Vaprio d'Adda. Gjoni non è armato, ha in mano una torcia elettrica, è scalzo (sta usando i calzini per coprirsi le mani, così da non lasciare impronte).Viene sorpreso da Sicignano che lo colpisce al cuore, con la sua arma regolarmente registrata. Gjoni muore poco dopo, anche lui abbandonato dai suoi complici.

La grazia dal presidente

Più lontano e al tempo stesso molto, paradossalmente vicino ai nostri giorni è il caso dell'imprenditore Antonio Monellagraziato da Sergio Mattarella.

Monella la notte del 6 settembre 2006, nella sua villa ad Arzago D'Adda (Bergamo) spara e uccide Ervis Hoxa, albanese di 19 anni, mentre quest'ultimo gli stava rubando il Suv parcheggiato davanti casa. Antonio Monella, costituitosi, viene condannato a sei anni e due mesi per omicidio volontario. Il 27 novembre, a distanza di pochi giorni dagli episodi precedenti, viene graziato dal Presidente della Repubblica.

Diverso è il caso di Giovanni Capuozzo, di Gioia Sannitica, Caserta. Da tempo si registrano furti negli appartamenti della zona dove Capuozzo (42 anni) abita, e così quando la notte del 6 luglio 2012 si accorge che un estraneo, l'albanese Dasmir Xhelpa, sta per entrare nella camera delle figlie, spara e uccide.Poi carica il corpo di Xhelpa su un furgone e lo scarica nel fiume Volturno.

È la moglie dell'uomo deceduto a denunciarne la scomparsa ai carabinieri. Capuozzo viene condannato a 10 anni di reclusione per omicidio volontario.

Alla ribalta della cronaca recente è anche il caso del 62enne invalido civile Ermes Mattielli di Arsiero, Vicenza: la notte del 13 giugno 2006 sorprende Blu Helt, di 36 anni all'epoca dei fatti, e Cris Caris di 31, entrambi di etnia rom, mentre sono entrati armati di spranghe nel suo capannone e spara loro 15 colpi fino a svuotare il caricatore della sua arma da fuoco. Ermes Mattielli ha un passato “burrascoso” e dopo i numerosi furti da lui subiti si è costruito un rudimentale sistema d'allarme.Quando i ladri lo svegliano interviene di persona sul luogo dell'effrazione, ferisce i ladri, e poi spara su di loro fino all'esaurimento delle munizioni.

Viene condannato a 5 anni e quattro mesi di carcere e al pagamento della somma di 135 mila euro ai due rom da lui gravemente feriti.Da tempo cardiopatico muore il 5 novembre 2015 pochi giorni dopo la sentenza.

Che cosa ci raccontano questi episodi?

In tutti i casi gli aggrediti sono stati indagati: un “atto dovuto a garanzia della persona sottoposta a indagine”.La garanzia degli aggrediti! Ma a questo punto, viene da chiedersi, quale sarebbe stata la garanzia del settantunenne Carducci nel momento in cui sottoi colpi del suo assassino, sarebberiuscito a reagire, dentro al sua abitazione, magari con un'arma da fuoco?