Concorso per i soli abilitati? Concorso aperto a tutti? Concorso aperto a tutti quelli che hanno insegnato per almeno 36 mesi? Si avvicina ilconcorsone e la confusione regna sovrana, domina indiscussa.

Una schermaglia legale fatta di ricorsi e controricorsi, una lotta intestina che sembra destinata a protrarsi ancora per mesi. In realtà l'unico responsabile è lo Statoe la scarsa trasparenza nell'organizzare concorsi pubblici. La perenne incapacità nel dare risposta alla crescente domanda di inserimento nel mondo della Scuola.L'ultimo TFA, prova valida per conseguire l'abilitazione, si è svolta due anni fa, poi più nulla.

Concorso della scuola: 165mila iscritti, pronti altri 20 mila ricorsi

Un esercito di docenti senza abilitazione ha presentato domandaper prendere parte al prossimo concorso. Le incognite sono tante, non tutti i sindacati stanno appoggiando le richiestedi ricorso, alcuni infatti consigliano di presentare domanda soltanto se il candidato ha insegnato per almeno 36 mesi. Altri appoggiano qualsiasi domanda di ricorso anche se la possibilità che la richiesta venga poi bocciata è molto probabile.

Gli abilitati sono su tutte le furie, vedono come un'ingiustizia non avere più l'esclusività di partecipazione al concorso. Un diritto che, a detta loro, si sono guadagnati passando il TFA e pagando circa tre mila euro per partecipare al corso abilitante.

Un atteggiamento comprensibile, ma la colpa non è dei non abilitati. Ogni abilitato, se non avesse conseguito il TFA, farebbe di tuttopur di partecipare al concorso: normale che sia così.

Sono già pronti oltre venti mila ricorsi esi fa sempre più probabile l'ipotesi di uno slittamento della prova. Per ora sarebbero 165 mila i candidati per 63 mila posti a disposizione, ma molte domande sono ancora in sospeso.

Dati alla mano, la regione che ha presentato più richieste è la Campania, seguita da Lombardia, Sicilia e Lazio.

Una lotta intestina per il miraggio di un posto di lavoro: una situazione surreale. E lo Stato? Sta a guardarei suoi figliocci che si scannano, lavandosene le mani.