Siamo giornalmente funestati da notizie di morte, una morte atroce, che colpisce in diverse parti del mondo con una spietatezza senza precedenti e non fa distinzione tra bambini, giovani e vecchi. Viviamo un periodo terribile, costretti come siamo a convivere con il terrorismo islamico senza sapere dove, come e quando colpirà.
Ci sarebbe di grande conforto se, accanto alle notizie di stragi, i nostri governanti non ci invitassero solo a resistere senza alcun timore, ma ci informassero di azioni in corso per far terminare tutto questo orrore.
Gli Stati minimizzano
I governi di Francia, Germania ma anche d'Italia, che per ora non è stata colpita, non fanno altro che sdrammatizzare ciò che accade. A Nizza hanno perfino fatto cancellare alcuni fotogrammi del filmato del camion assassino che falciava la folla. Il nostro premier Renzi ci fa sapere che se accadrà qualche cosa in Italia, solo allora si potranno chiudere le frontiere.
Sono in molti ormai quelli che sui social network invocano più sicurezza e tacciano i governi europei di inadeguatezza nel fronteggiare la gravissima situazione, visto che, stranamente, i vari attentatori vengono fatti passare sempre più spesso, per depressi e disadattati. Si arriva addirittura a sostenere che lo Stato Islamico sia totalmente estraneo agli ultimi attentati che hanno colpito Nizza e la Germania.
Buonisti allo sbaraglio
L'abitudine ormai consolidata e molto in voga tra i buonisti di assolvere comunque e a priori i musulmani da qualsiasi gesto terroristico viene molto contestata su Facebook e su Twitter, dove in molti si interrogano sul ruolo degli Stati Uniti e dei suoi contatti con il Califfato, su Erdogan e il suo colpo di stato fasullo e sul silenzio veramente incredibile dell'Europa, ma anche dell'America sull'epurazione senza precedenti e sulla negazione dei diritti civili messa in atto dal premier turco nella sua nazione.
Si parla di terza guerra mondiale strisciante, ma non sono ben chiari i contendenti in campo e non c'è nulla di peggio di dover combattere una guerra senza conoscere il nemico vero e nemmeno gli alleati su cui poter contare.