11 Agosto 2014. Paradise Cay, Stati Uniti d'America. Robin Williams decide di farla finita nella sua splendida casa in California. Aveva scoperto da poco di soffrire di una malattia neurodegenerativa, una malattia caratterizzata da frequenti allucinazioni visive. In più ilmorbo di Parkinson con cui lottare.

Nel 2009 comincia il declino interiore

robin williams viveva un momento personale bruttissimo: nel 2009 fu costretto a rinviare diverse volte uno dei suoi show a causa di un malore che lo costrinse addirittura ad un ricovero in terapia intensiva all'ospedale di Miami.

L'attore fu operato d'urgenzae soltanto gradualmente riuscì a migliorare le sue condizioni di salute. Da quel momento Robin sa di non essere più lo stesso, è consapevole di essere in balia dei suoi problemi e delle sue preoccupazioni. La salute che non va, tre matrimoni sulle spalle e le aspettative di milioni e milioni di fans che lo attendono in gran forma sul maxi schermo. Nessuno sospetta minimamente della pericolosa rotta intrapresa dalla sua mente, sempre più offuscata dalla sua crisi interiore. Robin, forse, ha persino paura di essere dimenticato. Ha paura di non essere abbastanza; le sue magiche interpretazioni in Good Morning Vietnam, L’Attimo Fuggente, Peter Pan, Mrs Doubtfire, Jumanji, Jack sembrano lontane.

La critica è comunque benevola nei suoi confronti, ma lui soffre. L'uomo del sorriso è stanco di sorridere e di far ridere; Robin non ce la fa più e arriva a dire basta. Vede, chissà in che modo, una strada in cielo e la prende.

Robin, uomobrillante impossibile da dimenticare

E' dura accettare una notizia del genere. E' difficile perchè sembra una contraddizione.

Non te lo aspetteresti mai da Robin Williams. Ed è questo a renderci più tristi, un pò come se fosse andata via una persona a noi cara. Così è d'altronde. Robin Williams ha rappresentato decenni di storia del cinema. Un attore raffinato, dalla mente brillante. Ma lui era soprattutto umano. Terribilmente umano. La sua morte ha fatto riflettere.

Si arriva a comprendere che lo straordinario successo di un personaggio a volte non è sufficiente per superare quella che è una vera e propria malattia: la depressione. Malattie come queste rischiano di mettere fine a tutto il resto. E tutto il resto di Robin Williamsè qualche cosa di enormemente fantastico. Era l'innovativo professor Keating de 'L'attimo fuggente', il sognatore di 'Peter Pan' o il tenero padre di famiglia in 'Mrs Doubtfire'. Non amarlo era proprio impossibile.