Il Gran Premio di Spadi Formula Uno ha visto il ritorno alla vittoria di Nico Rosberg che, partito in testa ha mantenuto la sua posizione fino a fine gara, facendo quello che è obbligato a fare chi guida la vettura migliore del lotto, la Mercedes: partire in pole e vincere.Hamilton, però, ha fatto una bella rimonta e si è portato fin sul terzo gradino del podio, dietro alla Red Bull di Ricciardo, approfittando del botto di Kevin Magnussen all’Eau Rouge; per fortuna il pilota, a parte una contusione alla caviglia, non si è fatto nulla di grave, ma è stato impressionante il crash contro le barriere e vedere staccarsi la protezione laterale che protegge la testa del pilota.

Tra gli altri protagonisti della gara, Nico Hulkenberg quarto con la Force India e il compagno Sergio Perez. A punti hanno chiuso Vettel (Ferrari) sesto, Alonso settimo, che da ultimo è riuscito nell’impresa grazie ad una Mclaren che inizia a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel, anche se lo spagnolo pare intenzionato a lasciare la F1 a fine 2017. Poi Bottas con la Williams all’ottavo posto, al nono Kimi Raikkonen su Ferrari e al decimo Massa con l’altra Williams. Questo è quello che è accaduto in pista, soprattutto per il risultato.

Contatto al via tra le due Ferrari e la Red Bull

A parte l’incidente di Magnussen, l’episodio che ha condizionato la gara delle due Ferrari e della Red Bull di Verstappen è avvenuto nei primissimi metri di gara, quando in staccata Raikkonen partito bene si era portato dietro Rosberg e lasciato uno spiraglio a Verstappen, ha consentito l’attacco dell’olandese che ci ha provato e il contatto tra i due è stato inevitabile perché sulla sinistra c’era l’altra Ferrari di Vettel, che con una traiettoria stretta ha chiuso a sandwich il compagno di squadra tra la sua monoposto e la Red Bull.

In Ferrari quest’anno non fanno molto per evitare le rogne, e questa volta diversamente dalle gare precedenti, è stata buttata all’aria una gara con un buon potenziale che poteva portare entrambe le vetture a podio. Ma se la manovra dei tre è stata considerata dai giudici un normale contatto durante la corsa, e ci può stare, quello che è accaduto dopo non è né serio né tollerabile per uno sport come la F1 e mi riferisco a quanto combinato da Verstappen.

Non cambio una virgola sul giudizio e sul valore del ragazzo, talento puro. Verstappen guida con l'istinto ed è chiaramente uno che ha velocità da vendere, un talento che ne nasce uno ogni 50 anni. Ha, di contro, ancora poca maturità per capire quale sia il rischio che comporta la velocità di una F1 e ancora non l'ha capito.

Max Verstappen va fermato per qualche gara

Max Verstappen dovrebbe avere la superlicenza ritirata per qualche GP. Ed ecco il perché: per aver continuato a creare pericolo in pista subito dopo il crash al via del Gp del Belgio; aver zigzagato ad oltre trecento all'ora sul tentativo di sorpasso di Raikkonen al Kemmel; senza dimenticare che a fine gara con le sue dichiarazioni ha confermato sostanzialmente di averlo fatto a posta perchè si sentiva vittima di un torto subito da Raikkonen e Vettel all'inizio del Gran Premio. Ok la prima staccata, anche se ha rischiato di finire lì il suo GP, sono per il combattimento vero in pista e non per le lagnanze al team radio ad ogni sorpasso subìto, ma combattere lealmente è una cosa, fare zig zag a oltre trecento all'ora per non essere superati è un'altra.

L'impunità di Verstappen e la disparità di trattamento non si comprendono e prima o poi qualcuno si farà male. Non si può correre in F1 senza avere il rispetto della propria vita e della vita degli altri colleghi e la Fia è complice di tutto questo. Qualche anno fa al giovane Grosjean, dopo il volo che quasi decapitò Fernando Alonso, sono stati calmati i “bollenti spiriti” con qualche gara di stop. Per come sta guidando Verstappen, ci sarebbero tutti i presupposti per fermarlo e farlo riflettere, ma dubito che ciò accadrà.