In questo periodo si parla di confini, confini di stato e di continenti, chi li ha disegnati, magari dopo una sanguinosa guerra, lo ha fatto per stabilire chi fa parte di un determinato Paese e chi invece deve restarne fuori. Chi è estraneo ad un Paese solitamente ha la necessità di avere un visto di ingresso che può essere per viaggio culturale o per un soggiorno a tempo limitato, deve indicare dove risiederà e quanto rientrerà nel suo Paese d'origine.

Se qualcuno valica i confini di uno Stato o di una confederazione di Stati senza documenti e visti di ingresso, viene considerato clandestino, un intruso che se usa la violenza, è addirittura considerato un invasore e viene respinto.

I fenomeni migratori

La migrazione dei popoli è sempre esistita, per lo più causata dall'assenza di risorse economiche, nel caso degli Stati Uniti, ad esempio, i migranti venivano accolti ma in un numero precedentemente determinato, chi veniva accolto perché condivideva principi e leggi degli States, ma si faceva 40 giorni di quarantena a Staten Island. L'Unione Europea non ha confini propri, non ha una forza militare propria, non ha nemmeno una unica polizia di frontiera ed è totalmente impreparata all'immigrazione di massa che sta giungendo da Paesi in guerra (Asia e Africa) e questo preoccupa tutti i cittadini Europei, che si sentono completamente in balia della situazione.

Muri e reticolati, sintomo di un fallimento politico

Alcuni Paesi dell'Unione, in assenza di interventi concordati a livello centrale, hanno fatto referendum interni e hanno deciso di innalzare murio reticolati sui propri confini per bloccare l'arrivo dei migranti e, contro questi "ostacoli" agli arrivi indiscriminati, si sono scagliati politici, religiosi, presidenti di Stato e naturalmente il Papa, accusando i responsabili di quei Paesi di essere disumani.

Il muro/reticolato rappresenta in realtà, un fallimento politico grave, ma anche l'accoglimento indiscriminato dei migranti lo è, entrambi mettono in evidenza l'inadeguatezzadell'Unione Europea e delle sue politiche comunitarie. Solo Italia e Grecia continuano ad accogliere i migranti che arrivano dal mare (profughi o clandestini che siano) sperando che poi altri Paesi aprano i loro confini.

Così facendo però, mettono a rischio la sicurezza delle loro città e dei loro cittadini lasciati completamenti a se stessi.

Prima o poi l'Unione Europea sarà costretta a ritornare sui suoi passi ripensando ai suoi principi fondanti, dovrà anche chiedersi se sia possibile una società senza barriere, e se sia compatibile con l'ordine costituito, permettere l'ingresso a chiunque, perché a quanto pare, fino ad ora il sistema in vigore non ha funzionato.