Quella degli ultras è una realtà complessa. Da sempre vittime di pregiudizi e tacciati di atti di violenza gratuita, chi sono veramente gli ultras? Aldo Ranieri, capo della Curva Nord dell' Avezzano Calcio, si racconta e da voce ai sogni, alle speranze e alle difficoltà di un gruppo che, oltre alla passione per il calcio, condivide spezzoni di vita quotidiana, iniziative umanitarie e amicizie profonde.

CHI SONO DAL LUNEDI' AL SABATO I “MILITANTI” ULTRAS DELL' AVEZZANO CALCIO?

"Siamo un gruppo unito. Contrariamente a chi pensa che gli ultras siano dei “cani sciolti”, spesso drogati e violenti, tra di noi ci sono avvocati, medici, padri di famiglia.

Durante la settimana lavoriamo come tutti, ci occupiamo delle nostre famiglie, usciamo con le nostre fidanzate... insomma, una vita regolare.

Non siamo dei violenti, rissaioli e arrabbiati. La violenza allo stadio è figlia della passione, dell'amore per la maglia e per la curva. A molti è capitato di andare in luoghi pubblici e trovarsi al centro di risse con lo scopo di difendere la fidanzata o la mamma, è una situazione simile: i fattori circostanziali influiscono molto sul comportamento, l'offesa a ciò che senti “tuo” ti spinge a volerlo tutelare."

QUINDI, LA CURVA E LA MAGLIA QUALCOSA DI “VOSTRO”. L'ESSERE #ULTRAS NON E' SOLO PASSIONE PER IL CALCIO?

"No, io seguo il calcio da quando ero bambino: ogni domenica mio padre mi portava allo stadio ed io ero felice.

Sono molto grato a mio padre per avermi trasmesso l'amore per la mia città e per la mia squadra. Di quelle giornate ricordo lo sguardo di ammirazione che rivolgevo agli #ultras di allora, la volontà e l'ambizione di essere tra loro non appena sarei cresciuto. La curva è una parte di me, non mi sentirei totalmente soddisfatto ed appagato se questo ambito venisse meno nella mia vita.

Ogni settimana ci riuniamo per perfezionare i cori, decidere le coreografie... è un qualcosa che occupa molto tempo ma che facciamo sempre con molto piacere. Si tratta di occasioni in cui ci si può confrontare, si solidificano amicizie. Spesso ci sono pareri discordanti ma su una cosa siamo sempre tutti d'accordo: la domenica, ovunque giochi la nostra squadra, noi saremo presenti.

Nonostante le raccomandazioni della mamma e la voglia di Ikea della fidanzata."

GLI ULTRAS ANNI '90: MOLTO DIVERSI DI QUELLI ATTUALI. E' POSSIBILE UNAMUTAZIONE DELLA SOCIETA' IN GENERALE?

"Sì. Il mondo #ultras continua a non essere rappresentato da nessun ente e da nessuna istituzione italiana e chiaramente questoè un deficit di cui avvertiamo il peso. Senza dubbio, però, l'evoluzione sociale ha portato un cambiamentoanche all'interno del mondo della curva. Ad esempio, per ciò che concerne l'uso delle droghe leggere: negli anni '90 il consumo era in generale più elevato. Attualmente nella nostra curva non si fa uso di droghe e posso affermare con certezza che in molte curve amiche la situazione risulta identica.In generale al pari di molte associazioni promuoviamo iniziative umanitarie, nell'ultimo periodo abbiamo organizzato una raccolta fondi per le popolazioni colpite dal terremoto."Oltre ogni stereotipo, oltre ogni pregiudizio se ne deduce un grande cuore eduna passione pura eincontaminata che non conosce sacrificio.