Il primo italiano ad esprimere aperte simpatie verso Vladimir Putin, in tempi non sospetti, era stato Silvio Berlusconi quando era ancora a capo del governo. La sua stima ed amicizia nei confronti del presidente russo è storia nota. Lo scorso anno un sondaggio Ipsos mise in luce una dichiarata fiducia degli italiani riposta nel capo del Cremlino sulle questioni internazionali. Il 28 per cento degli intervistati infatti lo definiva "il personaggio politico più influente del mondo", contro un 20 % pro-Obama. La percentuale di coloro che consideravano la Russia nel ruolo di "nazione in grado di influenzare le politiche mondiali" era addirittura del 66 %.

Risultati sconcertanti, in rotta con il sentimento filoamericano che ha caratterizzato gli italiani dal dopoguerra ai giorni nostri. Se dobbiamo allargare il raggio ad altre nazioni, i fans di Putin sono in crescita in Germania e, addirittura, negliStati Uniti: in un sondaggio condotto l'anno scorso da Fox News, il 49% degli intervistati considerava il presidente russo "un leader forte", più di Barack Obama (32 %).

La paura che spinge verso un 'leader forte'

La Storia non inventa nulla di nuovo, è un continuo ripetersi di cicli. Tendenze che hanno già caratterizzato le epoche passate e che tornano improvvisamente di moda, adattate ovviamente a canoni moderni. Perché l'italiano medio e, più in generale, il cittadino occidentale medio prova ammirazione per Vladimir Putin?

Proabilmente perché stiamo attraversando un periodo storico in cui le guide "moderate" vengono considerate sinonimo di debolezza. L'occidente si sente minacciato dal terrorismo islamista, invaso dalle ondate di migranti e scontento delle politiche che vengono messe in atto dai propri leader. Gli attuali populismi che dilagano in molti Paesi europei, purtroppo, non riguardano solola parte orientale del vecchio continente in cui è ancora relativamente fresca l'eredità dei regimi comunisti e, pertanto, la struttura democratica è fragile e facilmente attaccabile.

L'estrema destra che cresce in Francia e Germania, i nazionalismi che hanno portato il Regno Unito a lasciare l'UE ed il 'fenomeno Trump' negli Stati Uniti sono indici di una civiltà che si sente minacciata, ha paura e, conseguentemente, cerca leadership forti. Vladimir Putin incarna il "politico forte" per eccellenza: autoritario, risoluto, interventista.

Ed in tal senso, molti 'putiniani' italiani avranno certamente gradito il suo intervento pubblico di qualche settimana fa al Cremlino. In quella circostanza il presidente russo aveva lanciato la provocatoria proposta di volersi candidare alle elezioni italiane. "Risolverei tutti i problemi - ha detto - riuscendo ad abolire disoccupazione e debiti, punterei sull'arte e sullo sport. Farei un lavoro imponente così come ho fatto in Russia, l'Italia è una nazione che gode di risorse immense". E considerato che qualcuno sui social lo chiama "Presidente Putin", abbiamo motivi per pensare che riceverebbe parecchi consensi elettorali.